La mostra: “Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa” ai Mercati di Traiano

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    La mostra sarà ospitata ai Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali dal 29 novembre 2017 al 16 /09/2018

    L’8 Agosto del 117 d.C. moriva Marco Ulpio Nerva Traiano, il quale passò alla storia con l’epiteto di:  “optimus princeps”  infatti egli portò l’impero romano alla sua massima estensione. In occasione della ricorrenza dei 1900 anni dalla sua morte, Roma gli tributa  omaggio con la mostra: “ Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa”, ospitata ai Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali.

    Il genio dei romani non va ricercato solamente nelle loro campagne di espansione militare  ma anche nelle loro leggi,  nella loro arte ingegneristica e nella loro capacità di essere  un popolo,  che con il tempo,  seppe sviluppare una mentalità aperta la quale, consentirà a loro, di essere pienamente  globalizzati. L’imperatore Traiano, essendosi collocato nel momento di massima espansione culturale e territoriale di Roma, ne impersonifica  i pregi.

    Nella mostra a lui dedicata si racconterà la vita ‘eccezionale’ di Traiano, in grado di imporsi al mondo non tanto come condottiero, bensì quale ‘costruttore a 360 gradi’: dalle infrastrutture al programma di welfare, dagli incentivi economici alle opere architettoniche. Non mancherà un focus sulla figura e sugli spazi privati di Traiano, con uno sguardo al ruolo speciale delle donne di casa imperiale. Esposti ritratti, statue, calchi della Colonna Traiana, monete, provenienti da musei della Sovrintendenza Capitolina e da prestigiosi Archeologici italiani e stranieri.

    Marco Ulpio Traiano era figlio del grande generale omonimo che si coprì di gloria in Oriente, dove anche il futuro imperatore mosse i primi passi di una carriera che conosciamo solo in modo approssimativo. Traiano fu il primo imperatore romano di nascita provinciale: la sua famiglia era infatti spagnola. Quando venne nominato da Marco Cocceio Nerva suo successore al trono, nel 97 d.C., era di stanza in Germania, dove rafforzò il confine, che infatti rimase tranquillo per molti anni.

    La politica di Traiano si configurò subito in continuità con quella del suo predecessore di Nerva, in netta opposizione con il dispotismo caratteristico del regno di Tito Flavio Domiziano. Traiano tenne molto a caratterizzarsi come Princeps cioè “primo”infatti era il  c. d. “Princeps senatus” era il primo membro per precedenza del Senato romano; era il portavoce ufficiale e aveva il diritto di votare per primo, influenzando la votazione degli altri. Non era designato per nascita, né per età o per riconoscimento di servigi politici, ma solo per il riconoscimento di un suo personale, straordinario valore morale. Quindi differenziandosi dal dominus  cioè “signore”  nei confronti del Senato, e fece della “ iustitia”  il suo ideale di governo. Sempre nell’ottica di una politica senatoria fu la riforma della tassa sulle successioni, che molto preoccupava i senatori, grandissimi proprietari terrieri;  e l’istituzione di un pretore che aveva una giurisdizione speciale sul fisco. Questa politica garantì all’imperatore l’appoggio convinto del Senato, tramandando fino a noi l’immagine di un sovrano praticamente perfetto.

    Sempre sulle orme del predecessore Nerva, Traiano istituì le istituzioni alimentari, che avevano lo scopo di sostenere economicamente i figli di cittadini romani residenti in Italia rimasti orfani dei genitori. Il finanziamento di tali istituzioni avveniva attraverso la riscossione degli interessi sui mutui concessi ai proprietari terrieri per apportare miglioramenti ai loro fondi. Sempre sul piano interno, Traiano fu promotore di una grande politica edilizia, mirante anche ad aiutare economicamente la plebe cittadina. A lui si devono la costruzione del Foro e dei Mercati Traianei, della Basilica Ulpia e di una quantità di altre opere minori, in Italia e nelle province. Ma questo tipo di politica aveva bisogno di grandi ricchezze per poter essere attuata. A tal fine, quindi, Traiano intraprese una serie di guerre di conquista.

    L’imperator Traiano, quindi  fu un Soldato, un ottimo Amministratore, un uomo forte e giusto. La sua opera di legislatore, amministratore e conquistatore nel segno della giustizia e della grandezza di Roma lo hanno reso leggendario. Perfino il cristiano Dante, sebbene Traiano fosse pagano, lo pone in Paradiso e questo ci aiuta a capire che influenza lasciò l’impronta classica nel mondo occidentale.

    Eutropio ci tramanda che : “Traiano amministrò la repubblica così da essere anteposto giustamente a tutti i principi. Egli estese in lungo e in largo i confini dell’Impero Romano, il quale dopo Augusto era stato difeso maggiormente piuttosto che ampliato egregiamente. Nell’amministrazione fu così clemente da superare anche la gloria militare con civiltà e moderazione. Infatti a Roma e per le province si dimostrava uguale a tutti, non danneggiando nessuno dei senatori, non facendo nulla di ingiusto per accrescere il fisco, liberale verso tutti, arricchendo per conto dello Stato e proprio, innalzando tutti i familiari con gli onori; fu a tal punto clemente che durante il suo regno fu condannato un solo senatore, ma per mezzo del senato, per questo nel mondo fu ritenuto molto simile a un dio, tanto da essere degno della venerazione di tutte le genti, sia in vita che dopo la morte.” ( Eutropio, Breviarium, clemenza di Traiano)

    Anche  Dione Cassio scrisse di lui: “Era particolarmente eminente per giustizia, per coraggio e per semplicità di abitudini. Non era invidioso, né fece assassinare alcuno, ma onorò ed esaltò tutti gli uomini buoni, senza eccezione, e per questo non temette, né odiò alcuno. Ai calunniatori prestò scarsissima attenzione e non era schiavo dell’ira. Rifuggiva dall’impossessarsi del denaro altrui e dalle uccisioni ingiuste. Spese grandi somme di danaro nelle guerre e grandi somme nelle opere di pace. Amava entrare nelle case dei provati cittadini, magari senza scorta, e ivi gioire della visita…”

    Tornando a Dante  ci parla di Traiano che  compare nel Canto XX del Paradiso, allorché l’aquila si rivolge a Dante e indica i beati che formano il suo occhio, ovvero gli spiriti che operarono per la giustizia e che sono più degni: tra essi, oltre a David, Ezechia, Costantino e Guglielmo il Buono, ci sono anche i pagani Traiano e Rifeo, compagno di Enea. Dante è sorpreso di sentire che due pagani sono fra i beati del Paradiso e l’aquila, che legge nella sua mente, scioglie subito i suoi dubbi: spiega che Traiano dopo la morte andò fra le anime del Limbo, poi il suo spirito fu richiamato in vita grazie alle preghiere di papa Gregorio; in questa breve resurrezione della carne, Traiano credette in Cristo venuto e ottenne così la salvezza. Attraverso l’esempio suo e di Rifeo, Dante sottolinea l’imperscrutabilità della giustizia divina, che può concedere la salvezza in modo del tutto imprevedibile a personaggi che nessuno si aspetterebbe di vedere tra le anime salve (in modo analogo, per certi versi, a Catone l’Uticense e Manfredi di Svevia).

    Colpisce la leggenda del papa Gregorio Magno e dell’imperatore Traiano, pur trattandosi di una legenda,  ci aiuta a capire come fosse radicata la figura di questo imperatore nel Medioevo .  Nonostante che sotto Traiano  venisse martirizzato Clamente Romano,  noto come San clemente.  Un giorno, mentre passeggiava tra le vestigia del Foro Traiano, il pontefice Gregorio Magno (590-604) rimase colpito da un bassorilievo raffigurante l’imperatore mentre scendeva da cavallo per ascoltare una donna romana, che gli parlava in preda ad un profondo dolore.

    Secondo la leggenda l’imperatore, al comando delle truppe, si accingeva a partire per la guerra e una donna gli si era accostata chiedendogli disperatagiustizia per suo figlio ucciso erroneamente da un principe romano. L’imperatore consolò la donna e le promise che al ritorno dalla guerra avrebbe vendicato la morte del giovane e, qualora egli fosse morto in combattimento, questo atto di giustizia sarebbe stato compiuto dal suo successore. Ma non ancora soddisfatta, la donna volle che Traiano scendesse da cavallo e in quello stesso istante pronunciasse la sentenza. Umilmente l’imperatore fece quanto gli chiedeva quella madre disperata.

    Commosso da tanta umiltà e pietà, il pontefice pianse amaramente per la grande anima di quell’imperatore pagano condannata alla dannazione eterna. Giunto in S. Pietro, Gregorio svenne; ma sentì nell’intimo una voce che gli prometteva la salvezza di quell’anima purché egli non avesse più osato intercedere per un pagano.

    Qualche tempo dopo il pontefice ridiede vita alle ceneri di Traiano e ancor prima che quelle spoglie mortali ridiventassero ceneri, l’anima dell’imperatore era stata purificata col battesimo ed era ascesa al Paradiso.

    Passato alla storia come uno degli imperatori più seri e corretti, già i suoi contemporanei enfatizzavano le capacità di Traiano nel gestire al meglio gli affari della res publica. Secondo i biografi, non fu corrotto dal potere e non usò titolo e potere per scavalcare la legge, della quale anzi riconobbe sempre il primato, perfino sulla carica imperiale. Eliminò quindi quei rituali decadenti tipici dei monarchi orientali e riuscì a farsi amare da tutti, in particolare dalle parti sociali più importanti, il Senato, l’esercito, nonché dal popolo stesso. Da conservatore, Traiano era altresì convinto che il progresso scaturisse più da un’oculata amministrazione che da imponenti riforme. Grande comunicatore, amato dai soldati per la sua affabilità, difficile all’ira e incline alla clemenza, benché non avesse la cultura del successore Adriano e di Marco Aurelio, possedeva un’indiscussa saggezza nella vita quotidiana, in guerra e in politica.

    Spiegano i curatori: “La Mostra intende presentare al pubblico nazionale ed estero la figura dell’imperatore Traiano, costruttore dell’Impero romano e in nuce dell’Europa odierna nella ricorrenza dei 1900 anni dalla scomparsa. Primo imperatore adottivo e non romano ma ispanico, si impone al mondo allora conosciuto non solo quale grande condottiero ma anche quale “costruttore” a 360°: dalle infrastrutture determinanti per il consolidamento dell’Impero alla sua massima espansione, allo stato sociale, il welfare come oggi diremmo, nella determinazione del quale rivestono un ruolo politico inedito e innovativo anche le donne della sua famiglia. L’unificazione del continente “Europa” allora conosciuto, dell’Africa mediterranea, dell’Asia Minore sarà illustrata attraverso prodotti multimediali ricostruttivi e modelli in scala e monete che rappresentano i maggiori monumenti conosciuti. Il focus così allargato si restringerà poi su Roma a partire dal suo approdo, il Porto di Traiano, hub dell’Impero, l’autostrada fluviale, il Tevere fino alle banchine della capitale, per addentrarsi nella città e attraversare il cuore della città antica: il Foro e i Mercati di Traiano (sede della Mostra), ilColle Oppio con le Terme. Tutta la Mostra sarà raccontata attraverso personaggi storici che con la tecnica dello storytelling accompagneranno il visitatore in una dimensione storica e architettonica eccezionale come eccezionale è stato Traiano, optimus princeps”.

    L’esposizione dei Traianei racconterà appunto questa vita ‘eccezionale’ di Traiano, in grado di imporsi al mondo non tanto come condottiero, bensì quale ‘costruttore a 360 gradi’: dalle infrastrutture al programma di quello che oggi chiamiamo welfare, dagli incentivi economici alle opere architettoniche. Non mancherà un focus sulla figura e sugli spazi privati di Traiano, con uno sguardo al ruolo speciale delle donne di casa imperiale. La narrazione, coinvolgente e immersiva, si snoderà attraverso una ricca selezione di reperti, tra cui figureranno statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi della Colonna Traiana, monete, provenienti da musei della Sovrintendenza Capitolina e da prestigiosi Archeologici italiani e stranieri. Numerose anche le installazioni multimediali e interattive, modelli in scala, rielaborazioni tridimensionali e filmati.

    Così si tratterà di una narrazione coinvolgente e immersiva, realizzata attraverso una ricca selezione di reperti archeologici provenienti da musei della Sovrintendenza Capitolina, da musei e spazi archeologici italiani e stranieri – tra cui statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi della Colonna Traiana, monete – ma anche con installazioni multimediali e interattive, come modelli in scala, rielaborazioni tridimensionali e filmati.

    Emiliano Salvatore

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