Martedì 22 novembre “Io ci sono”, la storia di Lucia Annibali in onda su Rai Uno

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    lucia-crisAlla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il prossimo 25 novembre, Rai Uno trasmette domani in prima serata il film “Io ci sono – la mia storia di non amore”, liberamente tratto dal libro autobiografico scritto da Lucia Annibali insieme a Giusy Fasano.

    Il film racconta la storia vera dell’avvocatessa pesarese che il 16 aprile 2013 fu sfregiata con l’acido da due uomini, dietro ordine dell’ex fidanzato e collega Luca Varani.

    “Portare il peso di un dolore così grande è molto faticoso. Ma da ogni esperienza tragica della vita è importante imparare e trasformarla in qualcosa di positivo. È importante riuscire ad emanciparsi da quello che ci succede di brutto nella vita e donarlo se possibile agli altri, affinché imparino ad indirizzare meglio la loro vita” ha dichiarato Lucia Annibali alla presentazione del film, oggi a Roma.

    lucia-cristianaLa pellicola inizia con Lucia che vive a Pesaro e lavora come avvocato. È bellissima, solare, con delle amiche affettuose e una famiglia che la adora. Quando incontra Luca Varani, la sua vita prenderà una piega inaspettata. Non sa e non immagina, Lucia, che Luca ha già una compagna da molti anni, e quando lo viene a sapere, immediatamente lo lascia.

    Ma lui non ci sta e organizza una vendetta atroce, la più terribile. Assolda due uomini, uno dei quali irrompe in casa di Lucia, gettandole l’acido sul volto.

    Da lì inizia il percorso durissimo di Lucia, segnato da numerosi interventi e dolori lancinanti, che alla fine la portano a diventare quella che è oggi: una donna fortissima che non è stata toccata dalla rabbia e dal rancore, ma che ha deciso di donare agli altri la sua esperienza per fare sì che eventi del genere non debbano ripetersi mai più.

    foto-di-gruppoUn’intensa Cristiana Capotondi interpreta Lucia, che durante le riprese è stata spesso sul set. “Ringrazio Lucia per avermi immaginata nei panni dell’eroina di questa guerra contemporanea. Dal punto di vista esistenziale è stata una delle avventure più belle fatte in questi anni. Spero che questo film lo guardino tanti uomini, i nostri fratelli, figli, compagni. Penso che dobbiamo aiutare gli uomini a capire che tipo di donne siamo diventate e non è semplice. Dobbiamo prenderli per mano e insegnargli a trattare con le nuove donne” ha dichiarato l’attrice.

    Rai Fiction, che coproduce il film insieme a Bibi Film Tv, ha già affrontato il tema della violenza sulle donne, portando sullo schermo le storie di Lea Garofalo e Felicia Impastato. capotondi-averone“Questo è uno dei film più importanti che abbiamo prodotto negli ultimi anni, perché tratta di un tema cruciale come quello della violenza contro le donne, un tema che la cronaca quasi tutti i giorni ci impone nelle sue diverse manifestazioni. Dai dati ISTAT emerge come più del 30% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha vissuto  una forma di violenza fisica o sessuale nell’arco della propria vita” ha dichiarato Tinny Andreatta, direttore di Rai Fiction.

    “Io penso che questi atti di violenza siano anche il prodotto più estremo e tragico di quella che è una cattiva cultura, che riguarda il femminile. Per questo Rai Fiction negli ultimi anni ha lavorato moltissimo per dare il giusto spazio al punto di vista e al ruolo delle donne all’interno della società di oggi, valorizzandone quello che è il ruolo familiare e quello della professione. Raccontando il tema delicatissimo della violenza sulle abbiamo abbiamo scelto  una storia vera, che ha una capacità più forte di essere emblematica per le altre persone. Una storia che raccontasse da una parte l’offesa, ma anche la forza femminile” ha concluso.

    “Io ci sono –  la mia storia di non amore” è stato diretto da Luciano Manuzzi e si avvale della partecipazione di Gioele Dix (nei panni del Professor Caleffi) e di Alessandro Averone (nei panni di Luca Varani).

    Luciano Manuzzi firma anche il soggetto e la sceneggiatura del film insieme con Monica Zapelli e la collaborazione di Giusi Fasano.

    Sylvia Fortini

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