Oggi dubutto romano di “Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij” di e con Andrea Renzi al Teatro Argot Studio

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                                 TEATRO ARGOT STUDIO                            

    PROVE DI VOLO

    stagione senza rete 2013/2014

    14 NOVEMBRE – 1 DICEMBRE

    FUOCHI A MARE PER VLADIMIR MAJAKOVSKIJ

    di Andrea Renzi

    con Andrea Renzi

    luci Pasquale Mari

    suono Daghi Rondanini

    direzione tecnica Lello Becchimanzi

    una produzione Teatri Uniti

     

    Prosegue la stagione PROVE DI VOLO al Teatro Argot Studio che quest’anno ospiterà nel proprio spazio più di trenta compagnie. Il secondo appuntamento della stagione prevede rinnovata la collaborazione con Teatri UnitiAndrea Renzi di ritorno dalla tournee torinese di “Giorni Felici”, di S. Beckett, per cui ha appena curato la regia con Nicoletta Braschi, presenta al pubblico romano dal 14 novembre al 2 dicembre il monologo “Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij”. Dal 12 novembre lo vedremo presente al Festival del film di Roma con il film “Racconti d’amore” di Elisabetta Sgarbi.

    Armato dei suoi versi e di una Smith and Wesson a canna corta, in una immaginaria conferenza cosmica e pirotecnica il grande poeta russo si  presenta in tutta la sua smisurata, tenera e  trascinante vitalità. Dalla tribuna di un piccolo tavolino, alle sue spalle il cielo trapunto di stelle, la  requisitoria poetica ha il suo cuore pulsante nel poemetto laNuvola in Calzoni, dove ingaggia un corpo a corpo con i temi universali dell’amore, della religione, della vecchia poesia e della rivoluzione, realizzando un insuperabile manifesto della sua concezione poetica potentemente innovativo sul piano formale. In un montaggio scandito dallo sparo suicida le gemme verbali, le burle immaginifiche, i concitati paradossi,  gli amori disperati e  carnali e le profetiche visioni di questo gigante del secolo scorso giungono  fino a noi. Che forse, nani quali siamo, faremmo bene a metterci sulle sue spalle.

    Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij è un tributo a un poeta e alla poesia come Luogo della Vita, come fosse un tributo all’Etna, alle Alpi, al delta del Nilo, come fosse un tributo a una cannoniera, a una cimice, a un cucciolo di cane. Qualcuno ha scritto che l’arte deve essere contro la bomba atomica, cioè contro la disintegrazione della coscienza. Condivido questa posizione e la vita e la poesia di Vladimir Majakovskij, sono contro la bomba atomica.

    Andrea Renzi

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