‘Prima’ romana per “Moise” di Rossini

“Io amo il Rossini serio, molto più di quello comico. Quando Beethoven incontro’ Rossini si complimento’ e gli disse: ‘Continui a fare opere comiche perche’ in Italia le opere serie non servono a niente’. Mai complimento fu cosi’ sbagliato: e’ nel serio che emerge tutta la grandezza di Rossini. Senza il suo Moise, il Nabucco di Verdi non sarebbe stato lo stesso”. Riccardo Muti, che ha eseguito la prima volta il “Moise et Pharaon” nel 2003 alla Scala, torna a riprendere in mano l’edizione francese del capolavoro rossiniano per la prima assoluta nella Capitale, presentandola oggi al Teatro Costanzi al fianco del sindaco Gianni Alemanno, e insieme al sovrintendente Catello De Martino e al direttore artistico Alessio Vlad. L’opera, che avra’ una serata d’anteprima di beneficenza per la Comunita’ di Sant’Egidio il 30 novembre, aprira’ la nuova stagione dell’ente lirico capitolino il 2 dicembre, con cinque repliche fino al 12 dicembre. Con l’allestimento firmato da Pier’Alli, le coreografie di Shen Wei, fortemente voluto dal neodirettore del corpo di ballo Micha von Hoecke, il coro diretto da Roberto Gabbiani e l cast capitanato da Ildar Addrazakov (Moise) e Nicola Alaimo (Pharaon). Come sottolinea Catello De Martino: “Questo teatro sta riscoprendo una realta’ di rilancio, naviga verso un pareggio di bilancio con un piano importante che dara’ prospettive fondamentali per il futuro”. E ci tiene ad annunciare, il sovrintendente, che “la qualita’” della programmazione e’ stata premiata con un incremento del 32% degli incassi rispetto allo scorso anno. “Il maestro Muti ha chiesto che nello spettacolo venissero impiegate tutte le forze del teatro – aggiunge Vlad – E’ necessario oggi un rinnovamento dello stile italiano, per uscire dall’omologazione. E questo spettacolo rientra in questa aspirazione. Insomma, e’ lo spettacolo con cui la nuova direzione si presenta la pubblico, evento importante per Roma e per tutta la nostra vita culturale in Italia”.