Riapre il Braccio Nuovo ai Musei Vaticani

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    Si è svolta oggi a Roma, ai Musei Vaticani, la conferenza stampa per la riapertura del Braccio Nuovo, la galleria realizzata tra il 1816 e il 1822 per volere di Papa Pio VII Chiaramonti per ospitare la raccolta pontificia di sculture classiche. L’incarico fu affidato a Raffaele Stern, architetto dei Sacri Palazzi Apostolici, e allo scultore Antonio Canova, artefice delle opere vaticane trafugate da Napoleone.
    conf-stampa-vatErano presenti alla conferenza stampa: il Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, il Responsabile del Reparto Antichità Greche e Romane Giandomenico Spinola, Micol Forti, curatore del Reparto per l’Arte dei secoli XIX-XX, che si è occupata del restauro architettonico, Guy Devreux, Responsabile del Laboratorio di Restauro Materiali Lapidei, che si è occupato dei restauri.

    Dopo un lavoro di restauro durato sette anni, finalmente, il 21 dicembre, i Musei Vaticani presenteranno il completo restauro del Braccio Nuovo, che sarà poi riaperto al pubblico il 22 dicembre.

    “Questo è il lato conclusivo del mio servizio novennale ai Musei Vaticani, volevo lasciare i Musei Vaticani consegnando il Braccio Nuovo, restituito al meglio della possibile leggibilità. Entrando nel Braccio Nuovo si prova uno stupore armonioso, questo voleva Antonio Canova e sono convinto che i nostri collaboratori hanno saputo restituire esattamente questo”, ha esordito Antonio Paolucci.

    bustoI lavori da poco conclusi sono iniziati nel 2009, quando per volere dello stesso Paolucci e grazie al finanziamento del Patrons of the Arts in the Vatican Museums, prese il via il restauro delle circa centoquaranta sculture esposte nel Braccio Nuovo, un insieme di opere la cui storia è strettamente legata al contesto architettonico nel quale si trovano.

    Per questo motivo, i Musei Vaticani hanno deciso di ampliare l’intervento conservativo all’intera galleria, anche grazie al contributo economico del Governatorato dello Stato del Vaticano.

    L’opera di restauro ha coinvolto numerosi specialisti nel settore dell’arte, dell’archeologia, dell’architettura e dell’ingegneria.

    “L’aver affrontato il lavoro di restauro del contenitore e del contenuto ha significato mettere insieme il lavoro di archeologi e storici dell’arte, ingegneri e tecnici si sono occupati degli aspetti strutturali” ha spiegato Micol Forti. “Per me è una grande emozione presentare il restauro del Braccio Nuovo. Si è trattato di un lavoro di grandissima coralità, e questo aspetto è motivo di straordinario orgoglio” ha poi concluso.

    La visita del Braccio Nuovo è inserita nel percorso espositivo dei Musei Vaticani: www.musevaticani.va

    Sylvia Fortini

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