Sylvia De Fanti, tutto sull’attrice della serie Warrior Nun di Netflix

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    Romana, nata in Canada, bilingue (italiano e inglese), ha un percorso internazionale come attrice. Ha vissuto a Panama dove la sua famiglia si trasferì per lavoro e successivamente ad Hong Kong. All’età di 10 anni torna a Roma.

    Frequenta Scienze della Comunicazione a La Sapienza di Roma e a 21 si trasferisce per un anno a Parigi a La Sorbona dove approfondisce gli studi sul postmodernismo, cinema, women & gender studies. A Parigi Sylvia partecipa a un corso di recitazione e sale per la prima volta sul palcoscenico. Dal quale non vuole più scendere. Inizia così la sua carriera di attrice in teatro e contemporaneamente al cinema e in televisione.

    Sylvia ha lavorato in teatro con Gabriele Lavia, Pierpaolo Sepe, Giorgina Pi, Stefano Benni, Luciano Melchionna, Motus, tra gli altri e con prestigiosi registi cinematografici, tra cui Daniele Luchetti, Giuseppe Tornatore, Matteo Cerami e molti altri. In televisione l’abbiamo vista su Raiuno in I Medici2 produzione Rai /Netflix, Boris, Ris per Mediaset e altri. LA co protagonista della serie nella serie Warrior Nun disponibile su Netflix, unica italiana in un cast internazionale. La serie è disponibile in 190 paesi ed è ai primi posti come serie più seguita in diversi di questi, diventando un caso di successo.

    Si specializza in Antropologia Culturale laureandosi cum laude con una tesi su Teoria del caos e identità. Ama la letteratura, l’arte surrealista, lo spazio tra “l’essere o non essere” d’Amleto. Femminista e attivista fa parte del Collettivo Angelo Mai ed è tra le fondatrici dell’omonimo spazio Angelo Mai di Roma, centro indipendente per le arti, luogo di produzione artistica e culturale frequentato da artisti e creativi internazionali del mondo del teatro, della musica della letteratura, dell’arte, del cinema.

    È parte della formazione artistica Bluemotion, compagnia teatrale che si è fatta notare per l’attenzione e lo studio e la messa in scena della drammaturgia inglese contemporanea in Italia.

    Ha partecipato attivamente all’esperienza internazionalmente riconosciuta del Teatro Valle Occupato, che ha ricevuto numerosi premi umanitari e culturali, tra i quali il prestigioso premio Princess Margriet Award della European Cultural Foundation.

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