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Favola della domenica – Il grillo Nello

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    C’era una volta un grillo di nome Nello. Saltava giocando in un prato cosparso qua e là di grappoli di fiori estivi.

    Aveva la casa sotto un albero. In quel rifugio, abitava anche la sua mamma adottiva, Lea.

    Quando era piccolo, era caduto insieme alla sua famiglia in un dirupo rimanendo l’unico superstite. Lea si era presa cura di lui e l’aveva cresciuto.

    Con l’età avanzata, la mamma sedeva su una sedia a dondolo e guardava dalla finestra gli avvenimenti del prato.

    Un giorno Nello le disse: ‘Ho desiderio di allontanarmi per un po’. Voglio conoscere il mondo’.

    Lea gli diede la sua benedizione e Nello partì. Salì sul carretto di un contadino che trasportava balle di fieno. Mentre si cibava di foglie e di semi, si accorse di un altro grillo che si dibatteva tra i fili di fieno.

    “Deodato!” esclamò riconoscendo in lui un amico. “Anche tu qui. Ti libero subito”.

    Detto fatto, i due amici si riunirono e decisero di vivere insieme un’avventura.

    Il contadino si fermò davanti a una costruzione e si apprestò a scaricare le balle di fieno nella  stalla della sua fattoria. I grilli saltarono a terra e si guardarono intorno. C’erano un maiale, tre oche, varie galline, due conigli e una capretta. Non avevano mai visto tanti animali tutti in una volta.

    Decisero di fare amicizia ma il maiale grufò contro di loro, irato; le oche fuggirono nella pozza d’acqua; le galline cercarono di beccarli e la capretta fece loro capire di starle alla lontana: ‘Tornate da dove siete venuti’ dissero tutti insieme. Soltanto i conigli si mostrarono tolleranti e li accolsero nella loro gabbia.

    Il contadino si avvicinò con un ciuffo di fieno che i conigli, l’uno bianco, l’altro beige, cominciarono a mangiare avidamente.

    ‘Perché siete rinchiusi in questa prigione?’ domandò Deodato saltellando dentro e fuori le sbarre.

    ‘Il contadino teme che scappiamo prima di averci ucciso e mangiato’.

    ‘Vuole mangiarvi?’ esclamò Nello. ‘Ma è orribile! Vi aiuteremo a fuggire’.

    Il contadino tornò verso sera per controllare la gabbia prima della notte. Aprì il cancelletto. Immediatamente, i due grilli saltarono sul suo viso e sugli occhi impedendogli di vedere.

    I conigli, lesti lesti, varcarono la soglia e si ritrovarono all’esterno. Si fermarono un attimo per orientarsi battendo due o tre volte i piedi a terra poi presero la fuga allontanandosi dalla fattoria.

    I grilli li seguirono saltandogli in groppa.

    ‘Dove ci dirigiamo?’ domandò il coniglio beige.

    ‘Al nostro prato’ disse Deodato.

    ‘Sì ma… dov’è?’ aggiunse il coniglio bianco.

    ‘Abbiamo perso la direzione..’ disse Nello, costernato.

    Avendo compiuto il tragitto su un carretto, i due grilli avevano perso la strada di casa.

    ‘Ehi voi. Nello, Deodato!’. La voce di Lea li raggiunse nel momento in cui pensavano di essersi perduti. Nonostante zoppicasse per il mal di schiena e fosse afflitta da frequenti starnuti, la mamma di Nello era partita alla ricerca del figlio lontano. ‘Che fate a cavalcioni di queste bestiole? Chi sono?’

    ‘Sono conigli, mamma. Li abbiamo liberati dalla loro prigionia ed ora verranno con noi’.

    ‘Ben fatto, figlio mio. Vedo che hai imparato a stare al mondo e a essere utile al tuo prossimo. Torniamo al nostro prato, ora’.

    Deodato disse ai coniglietti: ‘Là non ci sarà del fieno ma accanto c’è un campo coltivato dove potrete trovare insalata e carotine. Che ne dite, può fare al caso vostro?’

    Gli altri risposero di sì. Ringraziarono i grilli che li avevano salvati da morte certa e promisero di restare con loro.

    Da allora in poi, Nello e Deodato costituirono una banda di grilli canterini. Notte e giorno intonavano canzoni con instancabili cri-cri.

    A volte anche Lea, con voce stentorea, li accompagnava con passione raccontando al coniglio bianco e al coniglio beige la sua vita nel prato, quando era un giovane grillo del focolare vivace e coraggioso.

    Maria Rosaria Fortini

     

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