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Favola della domenica – La bambina delle favole

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    C’era una volta una bambina di nome Mariam che desiderava conoscere il Mondo delle favole. Per questo vagava spesso tra i boschi e la foresta del suo paese, in Oriente, alla ricerca di un luogo fatato e misterioso.

    Un giorno finalmente arrivò dinanzi a una piccola casa di legno nascosta tra le foglie: “C’è qualcuno?”

    “Arrivo.” L’uscio si aprì e apparve una vecchina sorridente e graziosa.

    “Mi chiamo Mariam e desidero conoscere il Paese delle favole.”

    “Vieni, entra, io faccio parte proprio di quel mondo.”

    Mariam si sedette su uno sgabello mentre la dolce signora si accomodò sulla sua sedia a dondolo.

    “Davvero fai parte di quel mondo?” domandò la bimba al colmo della curiosità quando ebbe finito di ammirare la figura dai capelli candidi e il vestito a piccoli fiori.

    “Certamente. E posso portarti con me a conoscerlo, se vuoi. Dunque, c’era una volta…”

    Dalle lingue di fuoco che salivano dal camino Mariam vide susseguirsi tanti personaggi: gnomi, fate, draghi e via dicendo.

    “Mi piacerebbe tanto visitarlo” esclamò.

    “Il Mondo delle favole non è lontano. Basta chiudere gli occhi e aspettare.”

    Mariam serrò gli occhi con forza. Presto vide venirle incontro uno gnomo che la prese per mano e la condusse lungo un sentiero.

    “Dove siamo?”

    “Siamo sottoterra.”

    “Io credevo che il Mondo delle favole fosse in cielo.”

    “Da qui possiamo agire meglio sui sogni degli uomini. Quando sono piccoli pensano sempre a questo Mondo ma quando diventano adulti lo dimenticano e noi, da qui, glielo ricordiamo.”

    “Io sogno sempre il Mondo delle favole” assicurò Mariam.

    “Ti conosciamo, sei una nostra grande amica.”

    “Posso scegliere una storia da sognare?”

    “Certo. Esprimi un desiderio.”

    “Vorrei vivere in un paese dell’Occidente dove i bambini sono ricchi e felici.”

    “Niente di più facile. Chiudi gli occhi.”

    Mariam ubbidì e si sentì trasportare in un vortice che la condusse in una casa luminosa, colma di oggetti colorati.

    “Mariam, fai presto, tuo padre ti sta aspettando” diceva a voce alta una donna di bell’aspetto. Meraviglia! La bambina si accorse di far parte di una famiglia di cinque persone allegre e confusionarie.

    Mariam prese il suo zainetto, corse fuori e salì sulla macchina rossa dell’uomo che la stava aspettando.

    “Presto, bambina, non posso fare tardi in ufficio!”

    Durante il tragitto, guardando dal finestrino, le apparvero mille cose fantastiche: vetrine a colori vivaci, palazzi altissimi, miriadi di altre vetture di ogni foggia e colore.

    ‘E’ più bello di come lo immaginavo’ pensò.

    Quando furono in vista di un edificio basso di colore azzurro il padre si fermò, le diede un bacio e l’aiutò a scendere.

    Mariam raggiunse il cortile dell’asilo dove già diversi bambini, appoggiati a terra i loro zaini, avevano cominciato a giocare. Nel giardino c’era un’altalena (il suo vero padre gliene aveva costruita una con le liane), uno scivolo e un girotondo. Trascorse delle ore bellissime e quando il fratello più grande venne a riprenderla, si sentiva felice e frastornata.

    A casa sedette a tavola con tutta la sua famiglia, divorò il ben di Dio che vi era apparecchiato e chiacchierò allegramente. “Sembra quasi che non mangi da tre mesi, Mariam, che cosa ti è successo?” osservò la madre. La bimba non rispose, intenta a godere ogni attimo di quella meravigliosa avventura.

    Nella sua camera c’erano tanti giochi : matite colorate, un cavallo a dondolo, tre bambole da poter vestire e le costruzioni. La sera si addormentò davanti al televisore dove aveva seguito incantata i programmi di cartoni animati. La sorella maggiore la svegliò, l’aiutò a indossare il pigiamino con gli orsacchiotti e la mamma le diede il bacio della buona notte rimboccandole le coperte.

    Nel dormiveglia, alla luce della lampada, Mariam credette di vedere l’amico folletto che le sorrideva: “Se vuoi tornare da dove sei venuta, chiamami.”

    “Ho ancora tante cose da scoprire qui” protestò, imbronciata.

    Trascorse così un mese in cui Mariam visse eventi meravigliosi. Trovò anche un’amica del cuore e fece la conoscenza con la nonna paterna che veniva spesso a giocare con lei. Tutto era così nuovo e inaspettato che si chiedeva se le famiglie occidentali fossero tutte come la sua. Non dimenticava però che stava vivendo una favola e che presto sarebbe dovuta tornare alla realtà.

    ‘Il più tardi possibile’ si augurava.

    Nei giorni seguenti, si accorse di essere così presa dalla sua nuova vita, da aver dimenticato la sua antica famiglia. Dov’erano ora gli umili genitori e la sorella con cui si divertiva in giochi semplici e spensierati tra i boschi folti e selvaggi del suo paese? Presa dalla nostalgia, decise di chiamare il piccolo gnomo con una filastrocca:

    ‘Amichetto mio folletto

    Vieni qui accanto al letto

    Vieni presto al mio cospetto!’

    “Sono qui, Mariam. Che cosa desideri?”

    “Vorrei rivedere la mia famiglia; posso farlo quando sarò pronta?”

    “Certo che puoi. Basta che tu chiuda gli occhi e immagini di essere là.” Dopo una settimana di incertezza, Mariam pensò intensamente di trovarsi di nuovo nella sua foresta.

    In men che non si dica, varcò la barriera dei sogni e si ritrovò sullo sgabello di fronte al camino.

    “Bentornata Mariam!” esclamò allegramente la nonna delle favole. “Ti sei divertita fuori di qui?”

    “Sì, molto.”

    “Immaginavi che la vita in un paese lontano fosse come l’hai vissuta?”

    “No davvero!”

    “Ti piacerebbe tornarci?”

    “Sì. E’ molto bello sognare.”

    “Allora ti aspetto qui. Quando desidererai viaggiare, vieni accanto al mio camino.”

    Mariam promise alla dolce nonnina di tornare presto e corse nella foresta, alla modesta casa tra gli alberi.

    Con sua grande sorpresa, nessuno si era accorto della sua assenza. I genitori, quando entrò trafelata dalla porta di legno, la salutarono come al solito, invece la sorella le chiese perché fosse andata nella foresta senza di lei e per così tanto tempo.

    Maria Rosaria Fortini

     

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