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Favola della domenica – Le lettere ribelli

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    C’era una volta un alfabeto formato da ventuno lettere. Ve ne erano sia maiuscole sia minuscole.

    Un giorno s’intrufolarono tra di loro segni del tutto sconosciuti: una J, una K, una W, una X e una Y.

    Chiesero alle veterane se volessero introdurle nel loro alfabeto. Assicuravano che avrebbero potuto comporre parole nuove e originali.

    Dalla A alla Z, tutte si ribellarono alla stravagante richiesta.

    La Y, la più intraprendente, disse: “Vorrei fare un esempio”. Si avvicinò alla O poi alla G e alla A e le mise in riga; si posizionò davanti a loro e domandò: “Che parola abbiamo composto? Che cosa significa?”

    Le altre lessero e si resero conto che corrispondeva ad una disciplina sportiva, lo Yoga: “Oh! Finora l’abbiamo scritta con la I”.

    La Y continuò:“Ci sono anche: Young- giovane e Yacht”.

    Il gioco piacque alle ventuno lettere che domandarono di continuare con nuove parole.

    La K formò Key – chiave e Kurt, nome di persona.

    La X, a differenza delle altre, aveva un senso anche da sola per indicare un pareggio oppure, insieme alla E, un evento o una persona del passato, cioè Ex. Un’altra bellissima parola poteva essere Exit, cioè uscita.

    Le ventuno lettere erano in fermento. Ciascuna desiderava leggere parole sconosciute e insolite.

    LaW si pose davanti alla O, alla M, alla A e alla N: “Che parola ho composto?”

    Tutte lessero:Woman, cioè donna.

    “..Per non parlare della parola Web che esprime milioni di siti che si possono aprire sul pc. Oppure Word- parola, o ilWeek-end, che tutti amano”.

    “A proposito” s’intromise la Z, che era l’ultima dell’alfabeto ma non la meno intelligente. “Da dove venite?”

    “Noi veniamo dai paesi del Nord-Europa; abbiamo sempre vissuto lì ma, a un certo punto, ci siamo detti: ‘Perché non andare in giro per il mondo ad arricchire gli alfabeti che non ci conoscono?”.

    La J aggiunse: “Io posso formare: Julia oppure Jeepo Junior. Come vedete, termini importanti che, finora, vi siete persi”.

    La X continuò: “Non potete più fare a meno di noi. Siamo necessarie per comporreparole moderne”.

    Tutte ammutolirono. Il gioco non era più divertente.Sentir dire che le lettere sconosciute erano indispensabili per esprimere la complessità dei concetti moderni, era troppo per loro.

    Qualcuno propose di consultare un dizionario. Oltre alle migliaia di parole che erano composte con le lettere di rito, iniziavano a comparire parole con lettere straniere.

    Si stupirono del fatto che i linguisti avessero accettato una tale intrusione.

    Decisero di entrare in sciopero, di non formare più frasi, idee, concetti. Ne conseguì una baraonda. In mancanza di lettere, le persone formavano frasi con difficoltà, i computer facevano mille capricci e le canzoni uscivano dalle ugole stravolte.

    Il Cervello Cosmico fu costretto a intervenire: “Che cosa succede? Perché non funziona più niente?  Chi ha cominciato questa disputa? Chi sono i contendenti?”

    Le lettere si agitarono, ognuna ansiosa di dire la sua.

    “Silenzio! Silenzio! Parlate una alla volta! Mi chiedo se vi rendete conto della confusione mondiale che avete causato”.

    Le lettere si accordarono su chi, dalle due parti, dovesse intervenire.Si decise per la A e per la X.

    “Signore Cosmico” esordì la A, “noi svolgevamo il nostro lavoro con coscienza e precisione poisono piombate all’improvviso in mezzo a noi delle lettere sconosciute. Abbiamo cercato di fare amicizia ma non ci siamo riuscite”.

    “Non è vero, non è vero!” esclamò la X. “Le nostre intenzione erano buone quando abbiamo deciso di intraprendere il viaggio di conoscenza che sempre ci muove nei nostri viaggi”.

    La Z s’intromise: “Che cosa è accaduto dalle vostre parti quando vi siete allontanate?”

    “Abbiamo lasciato le nostre compagne minuscole. Se avete notato, noi siamo tutte Maiuscole”.

    Il Cervello Cosmico ascoltava attento. Prendeva atto del desiderio di novità da parte di alcune delle sue creature e rifletteva sul modo migliore di agire per evitare che a nord, sud, est ed ovest non si creassero intralci e complicazioni.

    “Ascoltate” disse, “noi tutti, al tempo dell’invenzione della scrittura, abbiamo fatto un patto. Che ci saremmo comportati con ordine e intelligenza nella composizione delle parole e delle frasi. Ora bisogna rimediare alla confusione creata da alcune di voi”.

    “Ma…veramente..” protestarono alcune.

    “Silenzio! Dobbiamo accettare che lettere nuove provino il desiderio di interagire con alfabeti di altre origini e nazionalità… perciò ritengo che sia giusto permettere a compagne provenienti da fuori di unirsi a voi. Questa è la mia opinione. Siete d’accordo?”

    Le ventuno lettere si consultarono. Alla fine, accettarono la proposta del Cervello Cosmico. Si sarebbero divertite un mondo nel creare parole originali e spiritose. Rasserenate, accolsero con gioia le lettere straniere.

    Maria Rosaria Fortini

     

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