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Noverca, un lupo a Roma foto

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    L’artista Filippo Riniolo immortala la pandemia con un’opera di videoart che diventa icona

    Roma, 30 marzo 2021. Un lupo si aggira di notte in una Roma spettrale: si sentono i suoi passi, ringhia, si abbevera alle fontane, si distrae al passaggio di una sirena in lontananza, mentre attraversa indisturbato i luoghi simbolo dell’urbe. Il resto è silenzio, buio, vuoto. È il soggetto di Noverca, l’opera di videoart dell’artista concettuale Filippo Riniolo, che immortala la paura e il senso di smarrimento attuale di fronte al nemico invisibile, e ne fa icona.

    Curata da Francesco Cascino e prodotta dallo studio legale tributario Ricciardi, l’opera si intitola Noverca: la parola latina, usata da Dante nel canto XVII del Paradiso nell’accezione di matrigna e in riferimento al mito greco di Fedra, lascia intendere qui un inganno: sembra essere riferita alla natura impietosa che ha abbandonato i propri figli lasciandoli in balia del lupo; in realtà, è la stessa incapacità dell’uomo nell’affrontare le proprie paure a creare solitudine e vuoto.

    Il lupo, che è anche lupa, è il simbolo della città di Roma. Dove finisce la città se i suoi cittadini sono chiusi, appartati nei loro appartamenti? Forse vorrebbe parlare con le persone, spiegare loro come ci si relaziona al mondo animale, quali sentimenti, desideri e istinti sono in comune. Forse cerca compenetrazione ma trova paura a generare altra incomprensione, distanza.

    C’era un altro lupo che terrorizzava Gubbio e che, una volta entrato in dialogo con un santo, smette di fare paura. È uno dei miracoli di san Francesco più noti, che insegna a dialogare con la natura, anche quella feroce. Oggi quel gesto rappresenta anche la speranza: andare a parlare con il mostro, tradurne il linguaggio, conviverci. Il lupo di Gubbio smette di farci del male perché compreso.

    L’ARTISTA. Filippo Riniolo (Milano, 1986) vive e lavora a Roma. Artista concettuale, tra i campi di interesse ci sono il rapporto fra corpo e potere, queer studies, gender studies e postcolonial studies. La ricerca spazia dalla fotografia all’installazione, dalla performance al suono e video. Numerose le mostre personali, tra le quali Dell’eroina e dell’incenso a Traffic Gallery a Bergamo nel 2020, Invisible hand alla MauMau gallery di Istanbul a cura di Naz Cuguoğlu. Tra le più importanti mostre collettive, Kizart al Museo nazionale delle arti del XXI secolo MAXXI di Roma, curata da Raffaella Frascarelli di Nomas Foudation nel 2018 e Matera alberga – arte accogliente curata da Francesco Cascino nel 2019 in occasione di Matera capitale europea della cultura 2019.

    NOVERCA
    Videoart 2’ in 4k di Filippo Riniolo www.filipporiniolo.it
    a cura di Francesco Cascino www.francescocascino.com
    prodotta da studio legale tributario Ricciardi www.ricciardistudiolegale.it
    riprese e montaggio di Simone Vacca e Luca De Benedetti eeleyeproductions.com  

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