“L’uomo che fermò l’apocalisse”, intervista a Roberto Giacobbo

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    “L’uomo che fermò l’apocalisse”, intervista a Roberto Giacobbo.

    Raccontaci del tuo ultimo libro, un lavoro importante, che affronta una pagina di storia molto importante vicino a noi.

    “Si intanto ringrazio perché libro in pochi giorni è già entrato in classifica ringrazio coloro che hanno avuto la voglia di conoscerlo è un pezzo di storia che non possiamo non conoscere una storia vicino a noi vicina ai più giovani in quanto anche loro genitori erano sicuramente presenti in quel periodo, era il 23 di settembre del 1983 in una notte che sembrava normale nel corso del libro si racconta anche cosa raccontavano i telegiornali di quel giorno Tg1 Tg2 bene in quella notte succede qualcosa un sistema di satelliti chiamato OCO fino a quel momento infallibile lancia un allarme.

    Partono secondo quei satelliti 5 missili che in solo 25 minuti avrebbero attraversato la distanza tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.

    La Vedetta il responsabile delle vedette Russe le vedette elettroniche, si chiamava Stanislav Petrov presente su quella poltrona quella sera per errore perché chi doveva esserci stava male lui lo ha sostituito ha il coraggio di non credere a questo messaggio c’era qualcosa che secondo lui non tornava, nel libro è raccontato, e bene non alza il telefono non fa premere il famoso bottone rosso di risposta che questa volta sarebbe stata vera.

    Nel libro c’è anche un’intervista ad un ingegnere nucleare per capire cosa sarebbe potuto succedere. Un vecchio scienziato, uno scienziato autorevolissimo un giorno ha detto non so come si combatterà la terza guerra mondiale so solo che la quarta guerra mondiale verrà combattuta con i bastoni, ecco quella terza guerra mondiale grazie a un uomo grazie a Stanislav Petrov non è iniziata.

    Oggi Stanislav Petrov è stato punito è stato punito perché in effetti un militare non poteva non eseguire gli ordini vive alla periferia di Londra ormai ha 78 anni in estrema povertà perché è stato prepensionato non ho avuto neanche i soldi per guarire la moglie ormai mancata lo abbiamo intervistato abbiamo parlato a lungo con lui parola per parola è riferita nel libro un pezzo di storia che non possiamo non conoscere è troppo vicino a noi”.

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