Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

Basta con Castro e coi castristi di casa nostra

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    fidel-castroNon ne posso più delle troppe belle parole sprecate sui giornali italiani e internazionali, quasi tutti allineati a piangere la morte di Fidel Castro. Tante lacrime per un dittatore le ho viste sprecare solo per la morte del compagno Stalin. Con ben pochi tardivi ripensamenti, come quello di Nenni, che aspettò un po’ troppo per restituire al mittente il premio a lui intitolato. Fidel se n’è andato tardi, troppo tardi, se riesce a riposare in pace lo faccia e non disturbi più.

    Castro non ha fatto la rivoluzione, ha fatto un colpo di stato paramilitare, senza seguito popolare. I cubani odiavano Batista, ma non hanno mai amato il successore. Da bravo allievo dei gesuiti, quando quei fessi degli americani, dopo averlo sostenuto contro Batista, un dittatore ormai diventato scomodo per loro, hanno lasciato che trovasse rifugio tra le braccia della tirannia più feroce della storia, s’è scoperto comunista, imparando in fretta da Guevara.

    Castro è stato uno dei più brutali dittatori della storia, ai primi posti dopo Lenin, Stalin, Mao, Hitler, Pol Pot… Il numero delle sue vittime è enorme, al confronto Pinochet è stato un bonaccione. E è campato troppo, continuando a perseguitare il suo popolo fino a oggi.

    Il Che, poi, non merita tante parole: un serial killer, contento solo quando scannava i poveracci che non riuscivano a capire perché dovevano dargli soldi e sangue per aiutarlo a scannare le sue vittime.

    Arrigo d’Armiento

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