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Cassazione: no al risarcimento per il vaccino letale perché i medici erano ignoranti

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    Cassazione: no al risarcimento per il vaccino letale perché i medici erano ignoranti –

    Si è conclusa nel peggiore dei modi la lunga vicenda dei tre bambini Tremante, i primi due uccisi dal vaccino antipolio e il terzo reso totalmente invalido, costretto a vivere attaccato a un respiratore.

    CASSAZIONE

    IL PALAZZACCIO, SEDE DELLA CORTE DI CASSAZIONE

    La Cassazione, dopo 40 anni, ha ribadito quanto deciso in primo grado e in appello (copio la notizia dal Corriere della sera): negando il diritto ad essere risarciti ai familiari dei due (due? ma e il terzo?) bambini, la Cassazione sottolinea che «all’epoca dei fatti non vi era alcuna evidenza dello stato di immunodeficienza congenita da cui erano afflitti» i tre fratellini. Il decesso del primo piccolo non era stato messo «in correlazione con la somministrazione del vaccino antipolio; ipotesi che venne presa in considerazione solamente dopo l’esito infausto delle due vaccinazioni degli altri due fratellini». Cioè gli scienziati non avevano capito ciò che il padre aveva capito subito, dopo la morte del primo figlio.

    All’epoca, stando a quanto ha accertato la Cassazione, gli scienziati non avevano ancora capito che il vaccino antipolio era letale per i bambini con immunodeficienza. L’unico ad averlo capito subito dopo la morte del primo figlio è stato il padre, ma i medici non dànno retta agli ignoranti.

    La scienza non è democratica e chi non è scienziato deve stare zitto e crepare.

    La verità è al contrario che quel padre, morto l’anno scorso, aveva capito e gli scienziati no. Cioè lui era uno scienziato, come è scienziato chi capisce quello che vede coi suoi occhi, e gli scienziati, per ammissione loro e per il riconoscimento della Cassazione, erano ignoranti. Ignoranti dell’effetto del vaccino somministrato obbligatoriamente a tutti i bambini. Tutti, nessuno escluso.

    Chissà se gli scienziati, quelli che non sono democratici, si rendono conto di essere considerati ignoranti dalla Cassazione che invece riconosce implicitamente che l’unico non ignorante era quel povero padre che aveva avuto l’ardire di scoprire e rivelare la verità.

    Arrigo d’Armiento

     

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