Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

ELEZIONI SARDEGNA| Ha vinto il centrosinistra, hanno perso gli astenuti

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    Il risultato delle elezioni regionali in Sardegna parla chiaro: ha vinto il centrosinistra e hanno perso gli astenuti, mai così tanti come stavolta. Ha votato soltanto il 52,23 per cento degli aventi diritto, mentre nel 2009 l’affluenza alle urne era stata del 67,57 per cento. Alle politiche dell’anno scorso l’affluenza era stata del 68,32 per cento. Ben 222mila elettori, che avevano votato alle regionali del 2009, stavolta sono rimasti a casa.

    Le operazioni di spoglio per l’elezione del presidente e del nuovo Consiglio regionale della Sardegna si sono concluse con Francesco Pigliaru in testa col 42,4% davanti al presidente uscente del centrodestra Ugo Cappellacci fermo al 39,6%. Il dato finale è stato comunicato dall’Ufficio elettorale anche se mancano ancora 8 sezioni su 1.828.

    In queste otto sezioni (ritenute comunque ininfluenti sul risultato) si è preso atto che non era possibile per problemi e contrasti sull’assegnazione dei voti chiudere le operazioni e i presidenti hanno quindi deciso di inviare tutta la documentazione ai tribunali delle circoscrizioni. Spetterà quindi al magistrato proclamare ufficialmente il governatore eletto una volta completate le verifiche, ma non cambierà il risultato politico con la vittoria che va al centrosinistra di Pigliaru.

    Non si segnalano variazioni di rilievo per il risultato degli altri candidati alla presidenza, con Michela Murgia al terzo posto con il 10,3%, Mauro Pili al quarto con 5,3%, Pier Franco Devias quinto con 1% e ultimo Gigi Sanna con lo 0,8%. In termini di voti, Francesco Pigliaru ha chiuso con 312.982 preferenze, con uno scarto di poco più di 10 mila voti rispetto a Ugo Cappellacci, che si è fermato a 292.395.

    Ancora una volta l’astensionismo ha penalizzato il centrodestra. Il centrosinistra ha ancora lo zoccolo duro, anche i delusi vanno a votare, anche quando non sperano che vincere cambierà le cose, farà uscire dalla crisi. Lo sanno pure i sassi che la crisi economica non nasce in Italia, e nemmeno in Sardegna, ma viene importata obtorto collo da Berlino e da Bruxelles. Il centrodestra non ha zoccoli duri, tradizionalmente su tre astenuti due abitano a destra, dove i delusi sono facilmente rassegnati, salvo accorgersi dell’errore quando da sinistra gli piovono addosso altre tasse, nuove tasse, sempre tasse, aliquote aumentate, prelievi forzosi sui conti correnti, prelievi di “solidarietà” a danno di chi aveva pagato contributi più alti per avere una pensione più alta.

    I voti mancanti stavolta però non sono soltanto due del centrodestra e uno del centrosinistra, mancano all’appello i voti grillini. Come hanno votato i seguaci del duo Grillo-Casaleggio, che non hanno presentato liste in Sardegna? Una parte avrà disperso il voto tra i partiti minori, gli altri sono tra i maggiori indiziati ad aver fatto compagnia ai delusi del centrodestra e del centrosinistra. Saranno andati al mare, come consigliava uno a cui il mare non ha portato fortuna.

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