Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

Politici a caccia di risorse nelle tasche dei cittadini

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    Politici a caccia di risorse nelle tasche dei cittadini –

    A Roma ci sono le buche, ma non ci sono i soldi per rattopparle. Il governo aumenta le tasse per accontentare le richieste dell’Unione Europea; per assumere statali, professori, maestre che, assunti per coprire posti vacanti, pretendono di lavorare vicino a casa; per finanziare i circoli orgiastici; per dare la pensione a chi non ha versato contributi; per regalare bonus a destra e a manca, salvo poi pretendere di riaverli indietro.

    Pier Carlo Padoan

    Pier Carlo Padoan

    Ma le risorse, come i politici hanno preso a chiamare i soldi che ci prelevano dalle tasche, non bastano per tutte queste cose, molte delle quali più dannose che inutili. E allora giù tasse, che i parlamentari si sbrigano a approvare, pretendendo in cambio del sì di regalare altri soldi ai loro clienti, alle lobby che li aiutano a farsi eleggere.

    No taxation without representation, nessuna tassa senza il permesso dei rappresentanti del popolo, imposero i parlamentari al re di Gran Bretagna. Un bel principio, ma con un difetto: in Italia, ma anche all’estero, sono proprio i rappresentanti del popolo a pretendere di aumentare le tasse per poter accontentare amici e parenti, fregandosene delle lamentele di chi le tasse deve pagarle. I parlamentari rappresentano i loro amici e parenti, non chi li ha eletti.

    Come se ne esce? Basterebbe, forse, una norma che vietasse al parlamento di aumentare la spesa indicata dal governo. Il parlamento potrebbe modificare le leggi, ma senza aumentare la spesa. In teoria la norma già c’è, spetta al presidente della repubblica bocciare le leggi senza copertura. Poi, però, basta aumentare le tasse e il no del presidente è superato. Allora non resta che mettere in costituzione una norma che vieti di portare la pressione fiscale oltre il 30 per cento (adesso siamo al 42 abbondante del pil, ma se si tiene conto del solo pil di chi paga le tasse, esclusi evasori e incapienti, siamo oltre il 54 per cento). Non sarà mai approvata.

    Insomma, chi rappresenta i cittadini stanchi di pagare troppe tasse? I parlamentari che amano spendere e non amano risparmiare i soldi dei cittadini? Il presidente, che non ha il potere di limitare la spesa ma solo quello di pretendere che la spesa abbia la copertura? Il governo che fa concorrenza ai parlamentari nello spendere pro domo sua? La Corte dei conti che ha il solo potere di lamentarsi?

    Arrigo d’Armiento

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