Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

Pordenone rinuncia a vietare Bella ciao

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    Alla fine, dopo tante polemiche, la gente accorsa in piazza a Pordenone ha potuto cantare Bella ciao per ricordare il 25 aprile del 1945, quando è finita la guerra. Evviva! Bella notizia. Giorni fa il prefetto aveva vietato di cantare in piazza la nota canzone – tra l’altro un’eccezione tra quelle patriottiche o partitiche o resistenziali, appoggiandosi su una gradevole musichetta – suscitando le proteste non solo della sinistra ma di tutte le persone dotate di normale buonsenso.

    Vietare una canzonetta? Che stupidaggine. Anche se, a dire il vero, a intonare Giovinezza qualche cosa si rischia. Il prefetto ha ritirato il divieto e se n’è andato in missione all’estero. Il presidente della provincia, di destra, ha evitato di partecipare alla cerimonia. E’ rimasto in piazza il sindaco, di sinistra, che ha dato il la al canto resistenziale.

    Il 25 aprile mi ricorda che cosa ne diceva Nino Longobardi, grande giornalista che aveva fatto il partigiano durante la guerra, non si era arruolato dopo. Osservava che l’Italia è l’unico paese al mondo che fa festa nel giorno che ricorda una sconfitta e toglie dal calendario quello che ricorda l’unica guerra che ha vinto, il 4 novembre del 1918.

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