30% under 30 pronto a lasciare la Capitale, le proposte di Acli Roma

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Roma – “I giovani non riescono più a sentire Roma come una città che possa garantire loro un futuro. È assolutamente necessario invertire questa tendenza e come Acli di Roma abbiamo pensato a delle proposte, che vorremmo fossero prese in considerazione dai candidati sindaco.”

“A cominciare dal tema lavoro, dove sono necessari interventi di contrasto al mismatching (il gap tra domanda e offerta di lavoro), di potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, di sviluppo di reti capaci di sostenere accompagnare e orientare i giovani in difficoltà economica, di sostegno all’imprenditoria giovanile e di riscoperta dei mestieri manuali, in particolare quelli artigianali.”

“Sappiamo che il lavoro non è materia comunale, ma le politiche giovanili, integrate con altre come la mobilità e l’urbanistica, possono fare tanto per aiutare i ragazzi sia a collocarsi in ambito lavorativo, sia a rendersi indipendenti dalle famiglie. Proprio su questo tema c’è un’altra riflessione da fare: quella sulle case e i relativi costi.”

“I giovani pur lavorando non riescono ad essere indipendenti: c’è quindi da pensare a dei protocolli per promuovere canoni di locazione a prezzi calmierati per i giovani e degli sconti sulle tariffe comunali, ad esempio su tari, acqua ed energia per i primi 5 anni.”

“Infine, c’è il tema dell’impegno civico, sul quale i giovani vanno nuovamente fortemente coinvolti, pesa infatti come un macigno quel 20% degli intervistati che vorrebbero partecipare attivamente alla vita della città, ma non trovano i giusti punti di riferimento per farlo.”

“Uno strumento importantissimo è il volontariato, che va incentivato e favorito attraverso una coprogettazione tra pubblico e privato, perché la ricaduta è importante non solo in termini sociali sul Bene comune ma anche economici con dei risparmi importanti.”

“È possibile pensare ad attività di sensibilizzazione e promozione del volontariato, nonché a dei benefit sociali sfruttando le Partecipate, quindi ingressi al Parco della Musica, al Teatro dell’Opera, alle mostre, con l’ulteriore obiettivo di promuovere occasioni culturali e generare un circuito virtuoso tra solidarietà e cultura”. Sono queste le proposte lanciate dalle Acli di Roma e provincia, attraverso la presidente Lidia Borzì, nel corso del secondo appuntamento del “Cantiere Roma”, dedicato ai giovani (è possibile recuperarlo sulle pagine Facebook e YouTube delle Acli di Roma aps).

Al confronto sono intervenuti anche il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, e lo scrittore Christian Raimo. È stata inoltre presentata la buona pratica rappresentata dalla “Impresa Formativa: il laboratorio delle IDEE!” di Ciofs Lazio, un vero e proprio ponte tra scuola e lavoro. Ha moderato l’incontro il conduttore di TV2000, Enrico Selleri.

Le proposte delle Acli di Roma, che al termine di tutti e sei gli appuntamenti del “Cantiere Roma” verranno presentate ai candidati sindaco, nascono dall’esperienza nel territorio e dall’interpretazione di una serie di dati che la stessa associazione ha raccolto attraverso un questionario sottoposto a oltre 1000 giovani, provenienti da tutti i Municipi della Capitale (di età compresa tra i 17 e i 30 anni).

Da qui, è emerso che il 54% ha dichiarato che non lascerebbe Roma, ma del cospicuo 46% che lo farebbe, il 41% indica la mancanza di lavoro come motivazione principale mentre il 30% indica la scarsa qualità di vita.

Invece a tenere ancorati i giovani alla capitale sono il settore dello svago e del divertimento (67%) e della cultura che viene indicata dal 63% degli intervistati come punto di forza della città. Altro tema molto sentito è quello della casa.

Pesa enormemente il costo elevato degli affitti nei quartieri più centrali, ma la casa decentrata rispetto ai luoghi di lavoro, svago e studio rappresenta una criticità insormontabile per i ragazzi a causa anche del servizio di trasporto pubblico considerato del tutto inefficiente.

La valutazione dei mezzi pubblici romani da parte dei giovani, infatti, si attesta su 4,66 in una scala da uno a dieci, cioè meno di mediocre. Il 59% de giovani ne usufruisce praticamente quotidianamente, e di coloro che non li utilizzano, la risposta più quotata è che oggettivamente ci si sposta più lentamente con i mezzi pubblici che con i propri, preferendo quindi questi ultimi se ne sono in possesso. In generale, il 43% si lamenta dei quotidiani ritardi, il 31% dei tempi di attesa incerti, seguiti poi dalla scarsa pulizia al 22%.

“Un altro tema- ha aggiunto Borzì- che deve far molto riflettere è questo difficile rapporto centro-periferie perché possiamo dire, in sintesi, che con gli occhi dei giovani questa città ha un urbanesimo incompiuto che fa della nostra Capitale, cresciuta per stratificazione con scarsa visione e progettualità, una città che non mantiene con i giovani le sue promesse di crescita personale e riscatto sociale e che quindi, a sua volta, trasforma i giovani in cittadini incompiuti.”

“Non possiamo lasciare- ha concluso Borzì- che i giovani pensino che Roma sia troppo vecchia per loro, troppo chiusa alle novità, troppo rivolta al passato per aprirsi al futuro. Questa Roma eterna che rischia di diventare eternamente vecchia può diventare -per dirla con un hashtag- una Città #ETERNAmenteGiovane, dosando sapientemente passato-presente-futuro in un dinamismo virtuoso del quale la mente dei giovani, la loro creatività, i loro talenti, i loro sogni possono diventarne il motore”.

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