Acea, Masini-Nanni-De Luca (Pd): Alemanno non “avvalenerà i pozzi”

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    «La svendita di Acea non è solo un’operazione totalmente scriteriata, ma anche un enorme inganno di Alemanno ai danni dei romani. Bisogna fermare questo scempio, non permetteremo che il sindaco avveleni i pozzi prima di uscire di scena». Così, in una nota, i consiglieri capitolini del Pd Paolo Masini, Athos De Luca e Dario Nanni si esprimono contro la proposta di vendita del 21 per cento di Acea da parte del Campidoglio, come già avevano ribadito lo scorso 22 marzo con una rumorosa protesta in Aula Giulio Cesare. «E’ gravissimo che Alemanno calpesti e imbrogli 1,2 milioni di romani che, al di là degli schieramenti, nei mesi scorsi si sono espressi in difesa dell’acqua pubblica: questa operazione, infatti, non è dettata dal decreto Monti come blatera Alemanno – proseguono gli esponenti democratici –, ma dalla avida volontà di questa amministrazione di fare cassa sui beni di Roma. Il tutto per incassare appena 200 milioni, una cifra ridicola a confronto degli utili registrati dall’azienda negli ultimi 10 anni e impegnati con effetto immediato per la città. Utili – continuano – che peraltro erano costantemente cresciuti fino all’arrivo di Alemanno, che nel 2009 ha portato alla prima perdita d’esercizio e alla diminuzione di 1/3 in un anno del valore delle azioni». «La dura battaglia che il Pd ha intrapreso ormai da tempo andrà avanti senza ostacoli e siamo pronti anche a un referendum, se necessario, per difendere l’interesse dei cittadini e la democrazia. Per questo – concludono i consiglieri – oggi siamo al fianco dei movimenti riuniti in sit-in sotto il Campidoglio, e ogni qualvolta sarà in discussione questo scellerato piano riporteremo in Aula le bottigliette, per far ascoltare al sindaco il suono della protesta di chi non accetterà mai di svendere il bene comune».

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