Acli Roma: 63% anziani pronto a mettersi in gioco, 75% sostiene famiglia

Più informazioni su

Roma – I nonni e le nonne della Capitale hanno una grande voglia di mettersi in gioco. Il 63% degli over 64 si sente ancora in grado di dare molto alla società, mentre il 75% svolge un ruolo fondamentale di sostegno per la propria famiglia e i figli. Così in una nota le ACLI di Roma.

Questa spinta-prosegue la nota- nasce soprattutto dalla loro voglia di socializzare (il 67% teme fortemente la solitudine), ancor di più dopo un anno e mezzo in cui, a causa della pandemia, le difficoltà sono state molte: la principale è stata legata alla difficoltà effettiva di poter uscire di casa, (44%) mentre le rinunce a visite e cure preventive e la sensazione di ansia e paura sono state indicate dal 29% degli intervistati.

A brevissima distanza (28%) viene indicato l’isolamento dai familiari come ulteriore aggravio alla condizione di fragilità scatenata dalla pandemia. Un dato importante viene anche dall’osservatorio permanente rappresentato da CAF ACLI di Roma da cui emerge una larga fascia di anziani in difficoltà economica.

Ad esempio, sui 12.835 over 64 che hanno fatto la dichiarazione dei redditi al Caf ACLI Roma nel primo semestre 2021, quasi il 30% ha un reddito al di sotto dei 15mila euro. Stessa percentuale per l’ISEE dei nuclei familiari che hanno almeno un over 64 tra i componenti, che non va oltre i 7mila euro.

I dati, elaborati a partire anche da un questionario somministrato a 250 over 64, sono stati resi noti dalle ACLI di Roma e provincia nel corso del quinto appuntamento online del ‘Cantiere Roma’, l’iniziativa promossa dalle ACLI di Roma e provincia in vista delle elezioni amministrative del 2021, “con l’obiettivo di delineare, attraverso sei web talk, la città di oggi e di domani vista dai cittadini, quindi partendo dall’ascolto dal basso”. Al termine degli appuntamenti in programma, le ACLI di Roma presenteranno un documento di sintesi con spunti di riflessione e proposte ai candidati sindaco.

“Questo appuntamento- si legge nella nota- ha avuto come protagonisti proprio gli anziani, ai quali il prossimo 25 luglio sarà dedicata anche la Prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, voluta da Papa Francesco. Le ACLI di Roma assistono gli anziani con tante iniziative durante tutto l’anno. Soltanto nel corso della lockdown sono stati oltre 40.000 gli anziani accolti e sostenuti per bisogni materiali, esigibilità dei diritti, spesa a domicilio e accompagni con i taxi solidali.”

“L’impegno delle ACLI di Roma al fianco degli anziani è orientato anche alla prevenzione alle truffe che, come dichiarato nell’indagine, colpiscono 1 anziano su 3, per questo sono stati oltre 4.000 gli over 64 formati grazie ai corsi antitruffa organizzati dall’associazione in collaborazione con la Polizia di Stato.”

“Uno dei problemi maggiormente sentiti dai nonni e le nonne della Capitale,- chiarisce il comunicato- ed emersi dal questionario,infatti, è quello della sicurezza. La valutazione media, da 1 a 7, è di 3,66. Gli intervistati dichiarano che nel proprio quartiere hanno avuto notizia di incidenti (37%), scippi e rapine (32%). Sul loro rapporto con la città, poi, la necessità prioritaria secondo gli anziani è senza dubbio il decoro urbano e la pulizia (per l’80%), seguita a breve distanza da mobilità e trasporti pubblici 51%, dai servizi di assistenza alle persone fragili 45%”.

“La pandemia ha necessariamente messo alla prova gli anziani con la tecnologia. I social più utilizzati sono Whatsapp (55%) e Facebook (44%). Seguono poi le e-mail con il 37% delle risposte. Ma se da una parte le nuove tecnologie digitali rendono la vita più semplice dall’altra accade che ampie fasce della popolazione ne restino fuori. Il risultato è un acuirsi del divario digitale tra le generazioni e persino all’interno della stessa popolazione anziana”.

Sulla base di questi e di altri dati- prosegue la nota- si è svolto il confronto al quale hanno partecipato la presidente delle ACLI di Roma Lidia Borzì, il direttore del reparto di Geriatria dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma e presidente di Giano onlus Giovanni Capobianco e il segretario generale di ‘Per Roma’ Roberto Corbella. È stata inoltre presentata da Giancarlo Penza della Comunità di Sant’Egidio la buona pratica rappresentata dal progetto ‘Viva gli anziani’. Ha moderato l’incontro il direttore di RomaSette Angelo Zema.

Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia, ha commentato: “Per noi gli anziani, che nelle ACLI portano un valore aggiunto fondamentale, non sono una categoria anagrafica, ma una categoria esistenziale. La vecchiaia non è una malattia, ma una fase della vita, che ha necessità di una ricca vita relazionale e sociale.”

“Gli anziani non sono una realtà omologata, ma sfaccettata, che è quindi necessario incontrare, ascoltare e conoscere da una parte per accoglierne le fragilità e sostenerle e dall’altra per riconoscere e valorizzare le energie degli anziani attivi fondamentali per la comunità e che possono essere messe a servizio di quelli più in difficoltà.”

“È necessario, quindi, ripensare ai modelli abitativi nella città- ha aggiunto- incentivando il co-housing e attivando anche altre forme innovative come i condomini solidali, per coniugare convivialità e autonomia assicurando confort e assistenza continua. Per una città a misura di anziani e sempre più ‘Age Friendly’ vanno programmati interventi in ambito urbanistico, dall’aumento e sistemazione delle panchine nella città, alle sedute nei pressi dei negozi, alle fermate degli autobus e ai mezzi pubblici stessi, creare percorsi urbani di fitness e spazi pubblici conviviali.”

“Sul fronte dei servizi di prossimità proponiamo l’adozione nella città delle Case di comunità come spazi multidisciplinari basati su ‘3 S’: salute, servizi e socialità. Chiediamo poi che venga istituita un’anagrafe degli anziani fragili, per monitorare la situazione nei diversi municipi e tenere sotto controllo anche chi è solo, conoscendone i bisogni e cercando di rispondere in rete tra istituzioni e società civile.”

“Infine- ha concluso- c’è bisogno di promuovere l’invecchiamento attivo, contrastando il digital dividing e investendo sugli anziani come energia rinnovabile: la nostra idea è quindi, oltre a promuovere spazi e momenti di scambio intergenerazionale, quella di far nascere un servizio civile comunale per gli anziani, che possono aiutare all’uscita delle scuole, nei parchi pubblici nelle strade, in cambio di benefit sociali: teatri, mostre, cinema, gite, musei. L’hashtag che vogliamo lanciare in questa occasione è #RomaGrigioArgento, perché c’è bisogno di trasformare in una grande risorsa il patrimonio umano rappresentato dagli anziani. Infine ripensare una città a loro misura, significa pensare una città pienamente umana”.

Più informazioni su