Al via la vaccinazione dei caregiver, ma solo a certe condizioni

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Roma – Fa un passo avanti, la Regione Lazio, nella corsa verso l’immunizzazione in cui ogni regione gareggia per conto proprio. In mancanza infatti di criteri e indicazioni chiari e condivisi a livello nazionale, le amministrazioni procedono in ordine sparso nell’individuazione delle categorie a cui, sulla base dell’interpretazione del Piano vaccinale, spetta la priorita’.

E il Lazio oggi accelera, segnando un punto importante in una partita delicata come quella dell’attenzione verso le persone con disabilita’ e le loro famiglie: dalle 7 di stamattina possono infatti prenotare il vaccino, tramite la piattaforma dedicata, i “genitori/caregiver dei soggetti in assistenza domiciliare integrata sottoposti a ventilazione meccanica assistita”. Da domani al via anche le vaccinazioni per i nati nel 1942 e 1943 mentre, a partire da lunedi’ prossimo, potranno fare richiesta i nati nel 1956 e 1957. Bene, ma non benissimo, secondo le associazioni delle persone con disabilita’, che da tempo avanzano questa richiesta di attenzione.

“E’ un segnale positivo quello che arriva dalla Regione Lazio rispetto all’avvio della programmazione della campagna di vaccinazione anti Covid-19 per alcuni gruppi di persone piu’ esposte a rischio vita in caso di contagio e le loro figure assistenziali – commedia Daniele Stavolo, presidente di Fish Lazio – Lascia perplessi pero’ la decisione di sovrapporre temporalmente la programmazione relativa alle persone estremamente vulnerabili con quella di altre categorie, individuate secondo una priorita’ anagrafica (fascia di eta’ dai 79 ai 65 anni), per le quali verra’ utilizzata la stessa tipologia di vaccino: scelta che contrasta con le disposizioni previste nei piani nazionali”, osserva Stavolo.

“E’ importante inoltre che la Regione Lazio porti all’attenzione del governo le contraddizioni del piano nazionale come ad esempio persone con SLA sono incluse come prioritarie, mentre non lo sono distrofie muscolare o atrofia muscolare spinale, caregiver di emofiliaci sono prioritari, ma non quelli di gravi disabilita’ persino quelle disabilita’ considerate nel piano vaccinale nazionale come prioritarie. Abbiamo visto strutture pronte e l’intenzione positiva della Regione.

Speriamo che le difficolta’ produttive dei vaccini vengano presto superate”. Attenzione verso tutti caregiver torna a chiedere, da parte sua, Stefania Stellino, presidente di Angsa Lazio: “E’ doveroso dare priorita’ ai caregiver delle persone sottoposte a ventilazione meccanica, ma torniamo a chiedere che presto sia garantita la vaccinazione anche alle persone con disabilita’ intellettiva o non collaboranti e ai loro caregiver: penso soprattutto ai genitori dei bambini e dei ragazzi autistici sotto i 16 anni, che non sono in eta’ vaccinale e rifiutano, spesso, mascherine e distanze. Chi sta accanto a loro – genitore, assistente, operatore – deve essere vaccinato al piu’ presto, per proteggere se stesso e questi ragazzi”.

E poi c’e’ la questione della tempistica: “E’ un passo importante, questo della regione Lazio – commenta Elena Improta, presidente di Oltre lo sguardo onlus – ma il buon senso avrebbe voluto che fosse compiuto molto tempo prima. Oggi si aprono le vaccinazioni, ma quando riusciranno queste persone a essere effettivamente vaccinate?”.

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