Alemanno: “Non mollo il Campidoglio. Non è esclusa la privatizzazione di Atac e Ama”

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    «Con tutto il rispetto per il Terzo Polo, a Roma i sondaggi più favorevoli lo danno poco sopra il 10%. Francamente non credo che un partito del 10% possa condizionare le scelte di chi, come il Pdl, ha più del doppio dei consensi. Anche perchè noi a gennaio, tre mesi prima delle comunali, faremo le primarie per il candidato sindaco». Lo dice il sindaco di Roma Gianni Alemanno, in un’intervista a ‘la Repubblica’, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di lasciare il Campidoglio cedendo la poltrona di sindaco al Terzo Polo in cambio dell’alleanza con il Pdl. «Certo – aggiunge il sindaco ridendo – se poi loro dovessero decidere di sostenermi come premier a livello nazionale ne possiamo parlare». Quanto all’ipotesi di contendere la leadership ad Angelino Alfano alle primarie del Pdl di autunno, Alemanno risponde: «Scappare da Roma non mi sembra il modo migliore per lanciare una sfida nazionale». Alemanno si dice comunqe certo di restare al Campidoglio. «Non credo che sarà il mio ultimo bilancio dal momento che intendo ricandidarmi alla guida del Campidoglio – dice in merito alla manovra oggi in Consiglio comunale – Detto questo vorrei fare due considerazioni: le liberalizzazioni volute dal governo Monti sono state votate in Parlamento sia dal Pdl sia dal Pd, quindi non vedo perchè una cosa che si approva a livello nazionale si debba poi affossare a Roma. E poi noi abbiamo la necessità di recuperare 730 milioni di minori entrate, compresi i tagli ai trasferimenti di Stato e Regione, senza toccare i servizi: perciò siamo stati costretti ad aumentare l’Imu». Quanto alla decisione di vendere subito il 21% delle quote Acea, Alemanno precisa: «I tempi sono dettati dalla legge. Noi abbiamo l’obbligo di scendere dal 51 al 40% entro giugno 2013, per poi alienare il restante 10% entro il 2015, pena la decadenza di tutti i contratti pubblici. Nel mezzo ci sono le amministrative e se il primo step dovesse saltare, Acea rischia di perdere 54 milioni per l’illuminazione pubblica di Roma». Su Ama e Atac Alemanno aggiunge: «Ci siamo presi un pò di tempo per discutere le varie ipotesi in campo. Intanto conferiremo tutte le partecipazioni nella holding, come peraltro ha già fatto Fassino a Torino, e poi decideremo se mettere a gara i servizi pubblici locali, come per esempio vorrebbe l’assessore Aurigemma per Atac, o far entrare i privati. Anche se io sulla gara ho forti dubbi: rischiamo di perderla e di trovarci con un pugno di mosche in mano». Alemanno infine assicura che non verrà toccata l’Irpef. «Quanto alla ‘Walter tax’, come io chiamo l’addizionale Irpef, non la toccheremo perchè è già stata alzata per pagare i debiti delle precedenti amministrazioni. Dovete chiedere a Veltroni».

    «Non è esclusa la privatizzazione di Atac e Ama». Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno in merito alle due aziende capitoline di trasporto e nettezza urbana. «Ci sono una serie di passaggi che devono essere fatti – ha aggiunto – non si trattava di una privatizzazione ma di una vendita del 40%. Oggi il piano sarà esposto alle parti sociali sulla nascita delle holding sulla vendita del 20% di Acea. Comunque, il Comune manterrà il 30% che è una quota di controllo».

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