Ama: 1600 tonnellate al giorno non vengono raccolte con discariche chiuse

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Roma – Milleseicento tonnellate al giorno di rifiuti resteranno sulle strade di Roma se domani la Mad non riaprira’ le discariche di Roccasecca e Civitavecchia.

L’allarme arriva direttamente da Ama, contattata dall’agenzia Dire. I due (dei tre totali nel Lazio) impianti di smaltimento della Mad di Valter Lozza da mercoledi’ hanno chiuso i cancelli per un tipo di rifiuto derivante dal trattamento nei tmb (quello contrassegnato dal codice 191212 dell’elenco europeo dei rifiuti e consistente in uno scarto del processo di trattamento) perche’ potrebbe nascondere un rifiuto pericoloso (per questo quel codice e’ definito ‘a specchio’) e, dopo avere ricevuto un’ispezione dei carabinieri forestali mercoledi’ ed essendo in attesa di una sentenza del Tribunale di Frosinone su un’inchiesta relativa all’interramento dell’immondizia nell’invaso di Roccasecca, sta aspettando la pubblicazione delle linee guida del ministero dell’Ambiente sulla classificazione dei rifiuti per capire se e in che modo potra’ continuare a smaltire quelli con codice 191212.

Il blocco ha avuto un’immediata ripercussione su tanti impianti intermedi di trattamento meccanico biologico e di trattamento meccanico del Lazio che non potendo piu’ inviare a smaltimento nelle discariche di Mad una parte consistente (almeno il 30%) dei loro rifiuti trattati, hanno smesso di accettare carichi in ingresso. A pagarne le conseguenze piu’ di tutti e’ Ama che, non potendo piu’ contare sul “supporto” dei due tmb di E. Giovi a Malagrotta (dove mandava a trattamento 1.250 tonnellate al giorno), sui tritovagliatori di Ecosystem e Csa e vedendo annullata la possibilita’ di mandare a trattamento in Abruzzo (nel tmb di Aciam ad Avezzano) una parte del proprio rifiuto raccolto (perche’ gli scarti din quel processo sarebbero dovuti finire nelle discariche di Roccasecca e Civitavecchia), si trova nell’impossibilita’ di raccogliere circa 1600 tonnellate al giorno su una produzione quotidiana di indifferenziato pari a circa 2.800 tonnellate.

Le altre 1.200 continueranno ad essere raccolte perche’ da una parte il tmb Ama di Rocca Cencia sta lavorando (seppur a mezzo servizio per effetto della manutenzione straordinaria in corso) 350 tonnellate al giorno, altre 200 stanno andando al tmb di Ecologia Viterbo che smaltisce i suoi scarti nella adiacente discarica, 150 a Saf (che non produce nei suoi scarti il codice 191212), altrettante nell’altro tmb abruzzese di Deco (che non ‘restituisce’ gli scarti ad Ama) e 300 al tritovagliatore di Porcarelli.

La municipalizzata ha garantito l’intero turno di raccolta finendo di riempire la fossa del suo tmb ma ora lo spazio e’ esaurito, come pure lo stoccaggio nei due impianti di E. Giovi, che infatti da ieri hanno chiuso i cancelli all’azienda capitolina. Insomma, non ci sara’ da sorprendersi se la citta’ tornera’ a riempirsi di rifiuti. Anche perche’ le risposte che attende Mad dal ministero non arriveranno prima di martedi’, quando da via Cristoforo Colombo sforneranno le attese linee guida.

La Regione Lazio, che ha avuto un’interlocuzione col dicastero guidato da Sergio Costa, lo ha comunicato all’azienda attraverso una lettera nella quale, operando una moral suasion, ha chiesto di riaprire le discariche gia’ da lunedi’. Se cosi’ fosse, Ama proverebbe a chiedere uno sforzo a E.Giovi per accogliere una parte di rifiuti raccolti ma comunque, nell’immediato, oltre un migliaio di tonnellate di immondizia resterebbero in strada.

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