Ama, Italia Viva: Raggi scarica sui cittadini conti da pagare

Roma, – “La vicenda AMA, quella dei suoi bilanci e del piano industriale oltre a essere paradossale e’ il punto piu’ basso toccato da questa amministrazione, altro che salvare AMA come Atac, che poi anche su quello sappiamo tutti che non e’ cosi’.”

“Ma stavolta si rischia davvero un crash totale per la totale incompetenza della sindaca che cerca di coprire i suoi errori e la sua incompetenza con azioni di forza sostenuta da pochi fedelissimi e, quello che e’ piu’ grave, scaricando il costo di tutta l’operazione sui cittadini che gia’ sono vittime di un servizio non all’altezza di una capitale europea”. Cosi’ in una nota Alfredo Letizi e Ettore Luttazi di Italia Viva Roma insieme ai coordinatori cittadini Marco Cappa e Eleonora De Santis.

“Per arrivare- affermano Cappa e De Santis- all’approvazione dei bilanci del 2017/18/19 la sindaca cancella i 106 milioni di crediti che il Comune vantava dalla partecipata, su quei crediti negli anni scorsi com’e’ noto sono caduti e cambiati piu’ volte assessori e management di Ama, presentando tra l’altro un piano industriale senza capo ne’ coda, a dir poco fumoso con investimenti per niente mirati come la follia dei 4 milioni di euro da investire per la separazione dei pannolini, quando non si e’ in grado di separare il vetro dalla plastica, mentre la differenziata ha previsione di crescita dello 0,5 % che vuol dire nulla e i due impianti di compostaggio previsti a Cesano ed a Casal Selce che dovevano essere pronti nel 2020, non lo saranno neanche nel 2021. Forse se ne riparla nel 2022”.

In conclusione aggiungono gli esponenti di Italia Viva “La Raggi parla di operazione verita’, ma l’unica verita’ che e’ sotto gli occhi di tutti e’ la sua incompetenza certificata: se entro il 18 marzo la delibera non sara’ approvata dall’assemblea capitolina, e la sicurezza non c’e’ visti i malumori tra i consiglieri cinque stelle che dovrebbero sostenere questa delibera, la Procura dichiarera’ il fallimento dell’azienda, in caso contrario l’AMA si salvera’ ma i 250 milioni che saranno versati sul conto di ama per salvarla saranno sulle spalle dei cittadini, questo perche’ in cinque anni non si e’ riusciti ad avere una strategia, una linea da seguire e a investire in modo adeguato.”

“Una questione cosi’ importante non puo’ essere approvata sul filo di lana senza dare la possibilita’ a chi dovra’ votarla di analizzare a fondo tutti i documenti. Appare piu’ come il tentativo di salvarsi la propria pelle con un atto di forza scaricando tutti sulla pelle dei romani”.