Anp, Rusconi: scuola in presenza se Lazio arancione dopo Pasqua

Roma – “Dopo Pasqua, le scuole dovrebbero essere aperte anche in zona rossa probabilmente fino alla prima media, nelle zone arancioni, come si presume possa essere il Lazio, invece, saranno aperte le scuole medie mentre le superiori torneranno in presenza al 50% o al 75%”. A delineare lo scenario e’ Mario Rusconi, presidente dell’associazione presidi del Lazio, intervenuto nel programma ‘Gli Inascoltabili’ in onda su Nsl Radio.

Rusconi commenta poi come “mossa intelligente” la cabina di regia nazionale, presieduta dallo stesso Draghi, per la riapertura delle scuole: “Basta con il fai da te” e basta con “valutazioni che spesso sono basate su opportunita’ politico-elettorali- ha chiosato- a questo bricolage abbiamo assistito per troppo tempo”.

Quanto ai docenti del Lazio che ieri non si sarebbero presentati in aula “per malattia, vaccino, problemi famigliari o 104”, “e’ un fenomeno che succede in regioni dove ci sono molti docenti ed impiegati che vengono da regioni limitrofe- ha dichiarato Rusconi- io non do una giustificazione, dico solo che abbiamo avuto carenze nell’organico e questo si riflette sull’organizzazione dell’orario scolastico che viene ridotto perche’, se mancano i docenti, gli studenti non possono piu’ essere divisi nelle altre classi”.

“La chiave di volta si chiama valutazione delle performance degli impiegati dello Stato, compresi gli insegnanti e i presidi, che purtroppo pero’ nel nostro paese non esiste. La mia non e’ un’osservazione politica, l’unico ministro che ha provato a fare una sorta di valutazione e’ stato Berlinguer che poi e’ stato travolto da uno sciopero. Questo e’ un problema che i politici dovrebbero affrontare con serieta’” ha tagliato corto il numero uno dell’Anp Lazio.

C’e’ poi il tema connesso della preparazione e quindi della valutazione degli studenti. Tema che il numero uno dell’Anp Lazio inquadra cosi’: “Ora come ora le prime valutazioni fatte dal ministero dell’istruzione e’ che i ragazzi siano sottoposti ad uno scrutinio, una valutazione finale con tutte le accortezze del caso ma che sia una valutazione di tipo tradizionale.”

“Se l’epidemia dovesse continuare in maniera abbastanza incontrollata, e’ evidente che, dovendo ricorrere alla Dad, c’e’ il rischio di avere come l’anno scorso tutti ammessi, non promossi ma ammessi. Che ci sia o meno una didattica a distanza o in presenza noi chiediamo che ci sia un piano di investimenti delle risorse per i professori e le attivita’ di recupero e di sostegno” per intervenire sulle difficolta’ dei ragazzi.

“Fermo restando che, in base ai contratti attuali, sono attivita’ volontarie da parte degli insegnanti, i nostri ragazzi dovranno arrivare all’ultimo anno ed una volta scavallato l’esame di maturita’ dovranno affrontare le prove d’ingresso nelle facolta’ a numero chiuso” e siccome “le universita’ giustamente non abbassano l’asticella, c’e’ il rischio che i ragazzi non arrivino preparati” ha concluso Rusconi.