Assessorato politiche mobilità: Metro C, ancora una volta servono precisazioni
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Ancora una volta alcuni organi di stampa si occupano della nuova Linea C della
metropolitana di Roma con affermazioni che richiedono alcune precisazioni. Roma
Metropolitane, società di Roma Capitale operativa dal 2006, ha ricevuto il progetto
della Linea C e con essa il compito di metterlo in gara e di curare poi lo svolgimento
dei lavori. In questo ruolo di soggetto aggiudicatore, Roma Metropolitane ritiene
doveroso chiarire, ancora una volta, quanto segue.
Il progetto preliminare della linea C è stato redatto dal Comune di Roma nel
1999.
Trascorsi quindi 12 anni, oggi è in fase di completamento la prima parte del
tracciato fondamentale, e nel giugno 2012 saranno completati i lavori di
costruzione del tratto Pantano-Centocelle: 13,5 km / 15 stazioni.
Dall’approvazione del progetto ad oggi, trascorsi 12 anni, i costi stimati nel
1999 per la realizzazione del tratto oggi cantierato Pantano-S. Giovanni sono
aumentati del 6,4%, ovvero la cifra stimata nel 1999 pari a € 1.720 milioni è
oggi divenuta pari € 1.830 milioni, come attestato dal registro di contabilità dei
lavori, che annota l’effettivo costo di ogni singola lavorazione.
Questo incremento dei costi è riconducibile prevalentemente a due precisi
fattori:
1. Terre e rocce da scavo
Innovazione normativa introdotta nel 2007 in tema di terre e rocce da
scavo: con Legge Regionale del Lazio è stato stabilito che le terre
rinvenienti anche dallo scavo delle gallerie delle metropolitane vanno
considerate rifiuti speciali e quindi vanno trattate con procedure di
smaltimento molto complesse e molto onerose.
Maggior costo per la Linea C: € 55 milioni.
2. Problematiche archeologiche
Durante il corso dei lavori alcuni rinvenimenti archeologici e alcune
prescrizioni ordinate dalla competente Soprintendenza romana hanno
comportato l’esecuzione di lavorazioni non previste dal progetto approvato
nel 1999.
Maggior costo per la Linea C: € 53 milioni.
Tutti questi incrementi di costo sono stati analizzati, verificati, approvati e
finanziati dal CIPE, Comitato interministeriale per la programmazione
economica, competente per tutte le opere della c.d. Legge Obiettivo, nel corso
di specifiche sedute svoltesi alla presenza anche dei tre finanziatori dell’opera:
Comune di Roma, Regione Lazio e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’unica stazione ad oggi soppressa è quella di Largo di Torre Argentina che,
collocata a soli 450 metri dalla stazione Venezia, avrebbe comportato per la sua
realizzazione enormi problematiche archeologiche con lievitazione dei costi e
rilevante dilatazione dei tempi.
Il costo chilometrico della metropolitana di Roma non è paragonabile con il
costo chilometrico delle altre Capitali europee, dove non vi sono analoghe
problematiche archeologiche, monumentali, geologiche, geotecniche che fanno
di Roma, città ultramillenaria, un unicum mondiale.
La direzione dei lavori, come previsto dalla c.d. Legge Obiettivo, è svolta dal
Contraente Generale e non da Roma Metropolitane.
Gli incarichi per il collaudo della prima parte dell’opera sono stati affidati, nel
pieno rispetto della normativa vigente nel 2006, all’ex Ragioniere Generale dello
Stato e a due cattedratici, del Politecnico di Milano per gli impianti e
dell’Università di Padova per le strutture.
In merito alla supposta dilatazione dei tempi di esecuzione dei lavori, occorre
precisare che oltre a determinare maggiori costi, i due fattori sopra menzionati –
nuova normativa per lo smaltimento delle terre e prescrizioni della Soprintendenza –
hanno anche imposto delle modifiche al progetto con conseguente slittamento
temporale che, ad oggi, ammonta a circa 12 mesi.