Associazione ‘A Roma Insiemè’: Senato migliori leggi sui minori

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    Va anticipata al primo gennaio 2012 (e non al 2014 come previsto finora) l’entrata in vigore della legge che tutela il rapporto tra madri e minori in carcere. E, in caso di invio al Pronto Soccorso, visite specialistiche o ricovero ospedaliero di un bambino che vive recluso con la madre, deve essere consentito a questa di accompagnarlo e assisterlo per tutta la durata della visita o del ricovero. Sono le «richieste imprescindibili» avanzate dall’Associazione ‘A Roma Insiemè’ affinchè il testo che domani sarà all’attenzione dell’aula del Senato «abbia almeno un segno positivo». «Facciamo un appello ai senatori affinchè recepiscano almeno questo – dice l’associazione – altrimenti la nuova legge è del tutto inutile», dice la presidente dell’associazione, Leda Colombini che da 20 anni si occupa dei bambini in carcere con le madri. L’associazione si dice tuttavia consapevole che l’impianto della legge – per la quale non sono state sentite in audizione tutte le associazioni che si occupano del mondo del carcere, coordinate dalla Consulta per i problemi penitenziari del Comune di Roma – non risolve ancora il problema che nessun bambino varchi la soglia di una prigione. Solo a Rebibbia dietro le sbarre attualmente ci sono 13 bambini insieme a madri recluse. «Se l’introduzione della legge non avvenisse dal 2012 e in caso di visite mediche o ricovero il bambino non fosse accompagnato e assistito dalla madre – conclude Colombini – il tempo ottenuto dall’aula del Senato per approfondire l’esame del testo e far sì che la legge sia un primo passo avanti verso l’obiettivo da tutti auspicato, a cominciare dal ministro Alfano, sarebbe stato volutamente sprecato».

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