Assohotel: alberghi muoiono ma da Comune nessuna risposta

Roma – “Se volete salvare il patrimonio alberghiero della Capitale, fate presto”. L’appello alle istituzioni locali e nazionali arriva da Assohotel Roma e Lazio, che oggi con il suo vicepresidente Francesco Gatti da’ i numeri della crisi prodotta dal Coronavirus e ribadisce la richiesta di “eliminare alcuni costi fissi, come l’Imu e la Tasi, e di permettere alle strutture di trattenere la tassa di soggiorno”. Gatti spiega all’agenzia Dire che “alcuni alberghi hanno gia’ chiuso. Noi siamo proprietari di tre strutture e pensiamo di chiuderne una, perche’ con tre alberghi si perdono 30mila euro al giorno. Il nostro e’ un vero grido d’allarme. Abbiamo incontrato l’assessore Cafarotti circa una settimana fa, ma non ci e’ arrivata ancora nessuna risposta. Il Campidoglio deve capire che piu’ i giorni passano e piu’ il sistema e’ a rischio. Il tempo in questa situazione e’ essenziale, significa la vita e la morte. E per ora noi vediamo sacrifici solo da parte dei privati. Ci aspettiamo che il pubblico faccia la sua parte”.