Atac: per lavori su nodo Flaminio mai ricevute da Regione Lazio somme richieste da ditte fornitrici

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Appalti regionali caratterizzati da costanti ritardi nei pagamenti hanno aggravato la situazione debitoria dell’azienda

Roma – Con riferimento ai lavori del nodo Flaminio, Atac precisa di non aver ricevuto dalla Regione Lazio tutte le risorse economiche necessarie al pagamento dei lavori realizzati dalle società esecutrici (Consorzio Integra Soc. Coop., Donati S.p.A., Italia Opere S.p.A. e Socostramo).

Relativamente al periodo antecedente alla presentazione da parte di Atac dell’istanza di concordato, avvenuta il 17/09/2017, l’ultimo pagamento effettuato dalla Regione Lazio è stato di circa 1 mln di euro. Somma versata dalla Regione nel mese di maggio 2017 e da Atac trasferita alle imprese il successivo mese di giugno.

La Regione deve ancora versare ad Atac circa 4,5 mln relativi a lavori effettuati prima dell’ingresso nella procedura di concordato preventivo. Di questi circa 1,4 mln sono stati richiesti da Atac alla Regione nel maggio 2017. Se tali importi fossero stati tempestivamente riconosciuti Atac avrebbe provveduto al pagamento delle ditte costruttrici.

Gli importi per lavori realizzati e non pagati sono quindi confluiti tra i debiti dell’azienda e, in caso di ammissione, verranno corrisposti con le modalità previste del Piano concordatario.

Per quanto riguarda invece i lavori eseguiti successivamente al 17/09/2017, non rientranti nella gestione concordataria, Atac ha  provveduto al pagamento alle aziende non appena ricevuto il relativo trasferimento da parte della Regione.

Atac rende noto infine che  la gestione degli appalti sulle infrastrutture ferroviarie di proprietà regionale è stata costantemente caratterizzata da problematiche finanziarie legate ai ritardati trasferimenti da parte dell’ente regionale committente. Tali problematiche hanno concorso a generare il cumulo di una rilevante massa debitoria verso le ditte esecutrici, aggravando la situazione di squilibrio finanziario che ha indotto l’azienda a scegliere la via del concordato.

E’ quanto si apprende da una nota dell’Atac.

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