Attivista bengalese: in piazza contro il razzismo

Roma – “Noi stiamo assolvendo i nostri doveri, esortando le persone a fare i test e organizzando riunioni con Asl e municipi, ma i nostri diritti? Il trattamento che stiamo ricevendo e’ razzista e discriminatorio”. Cosi’ all’agenzia Dire Nure Alam Siddique, noto anche come Bachcu, originario del Bangladesh, presidente di Dhuumcatu.”

“L’associazione ha base nel quartiere di Torpignattara ed e’ un riferimento per i cittadini del Paese asiatico residenti a Roma, una comunita’ di quasi 35.000 persone. Bachcu commenta la scelta del governo italiano di rimpatriare i cittadini del Bangladesh giunti mercoledi’ con due voli dal Qatar, uno a Roma e uno a Milano, per far fronte al crescente numero di persone positive al Covid-19 provenienti dal Paese asiatico. Secondo il presidente di Dhummcatu, non si possono “rimpatriare persone senza neanche avergli fatto un test”. Anche perche’ in questo caso, riferisce Bhachcu, “al rientro in Bangladesh sono risultati tutti negativi al Covid-19”.

Il punto, pero’, non sarebbe questo. “Sono cittadini con residenza in Italia e tessera sanitaria” accusa Bachcu. “Anche se fossero stati malati, non hanno diritto alle cure? L’ordinamento italiano non impone forse di non negare a nessuno il trattamento sanitario?” Bachcu dice che Dhuumcatu ha intenzione di denunciare il governo italiano per i rimpatri, insieme alle linee aeree coinvolte, “che non comunicano nulla al momento dell’imbarco dei passeggeri”. L’associazione sta anche organizzando un sit-in. “Ci vedremo in piazza Esquilino il 17 luglio, per denunciare le discriminazioni e organizzare una preghiera” annuncia il presidente di Dhuumcatu. “Solo Dio aiuta il popolo bengalese, in questo momento”.

Secondo Bachcu, anche le moschee hanno interrotto le attivita’ per evitare occasioni di contagio. “Abbiamo organizzato diverse riunioni con le Asl e i municipi dove si concentra il maggior numero di esponenti delle nostre comunita’” riferisce il presidente dell’associazione, fornendo alcuni dati: “Solo oggi, in uno dei presidi organizzati per fare i test, si sono presentate 610 persone; ieri, nella postazione lungo la via Prenestina, 630”. Sono centinaia quindi, secondo Bachcu, le persone che stanno collaborando.

“E’ nostro dovere” sottolinea il presidente di Dhuumcatu, che non nega l’aumento dei casi all’interno della comunita’ anche se sottolinea che “per la maggior parte si tratta di situazioni non gravi”. Bachcu interviene infine sulle voci riguardo finti certificati di negativita’ al virus distributi in Bangladesh, notizia circolata su siti in Italia e rilanciata anche sulla pagina Facebook della Lega. “E’ assurdo” denuncia il presidente di Dhuumcatu: “Ne’ Italia ne’ Bangladesh richiedono un certificato, che senso avrebbe falsificarne uno? Queste voci sono un’altra espressione di razzismo”.