Auditi Municipi su superamento delibera 140, nuovo testo entro estate

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Roma – Abolire la famigerata delibera 140 del 2015 sulle ‘Linee guida per il riordino, in corso, del patrimonio indisponibile in concessione’. È diventato ormai un mantra dell’Amministrazione capitolina, che dopo mesi di audizioni e commissioni non ha ancora trovato una ricaduta concreta. Intanto, però, non si ferma la pioggia di ingiunzioni di pagamento di canoni insostenibili per le realtà associative che da anni gestiscono gli spazi del patrimonio pubblico, molte delle quali sono state costrette a chiudere servizi essenziali per la cittadinanza.

È l’allarme lanciato non solo dall’opposizione, ma anche da molti rappresentanti dei Municipi, che sono stati auditi questa mattina dalla commissione capitolina Patrimonio congiunta con Politiche sociali e Cultura, che sta lavorando per l’abolizione della delibera 140 e per redigere un nuovo regolamento sulla gestione del patrimonio indisponibile della Capitale. Al termine dei lavori, la commissione ha assicurato di voler arrivare a una stesura entro l’estate.

“Da mesi abbiamo avviato un interessante lavoro di audizione di tutte le associazioni che si trovano nei locali del Comune di Roma- ha spiegato all’avvio dei lavori il presidente della commissione Patrimonio, Yuri Trombetti- Ci è stato restituito uno spaccato del variegato mondo dell’associazionismo romano, che con i suoi servizi colma da anni le deficienze dell’amministrazione. Abbiamo anche avviato un confronto positivo con l’assessore Zevi che preparerà la bozza del nuovo regolamento, che ancora non abbiamo. Oggi abbiamo convocato i rappresentanti dei municipi, per ascoltare le loro idee da mettere in delibera. Devono essere protagonisti di questo percorso, perché hanno un punto di vista più completo sui territori che amministrano”.

È seguita l’audizione dei singoli Municipi, molti dei quali assenti perché, come ha ammesso il presidente Trombetti, la loro convocazione è stata inviata solo ieri. In assenza di una regia complessiva, i Municipi procedono in ordine sparso nel lavoro di mappatura delle realtà presenti sui loro territori. Solo alcuni, fra cui spicca il IX Municipio, hanno dimostrato di essere a buon punto.

“Come IX Municipio, con decisione quasi unanime del consiglio municpale, già da dicembre abbiamo avviato un tavolo con le oltre 25 associazioni del territorio colpite dalla delibera 140, che ha causato danni clamorosi a tutto il terzo settore di Roma- ha dichiarato l’assessora alle Politiche Sociali del IX Municipio Luisa Laurelli- Ora dobbiamo cambiare completamente rotta. La delibera va annullata e il Comune deve avere il coraggio di chiedere con atti del Consiglio alla giunta di sospendere qualsiasi ingiunzione di pagamento, che oggi viene inviata a prescindere, con l’applicazione di un canone al 100% come se fossero attività commerciali. Questi 9 mesi di ritardo sono gravi dal nostro punto di vista, bisogna recuperare il troppo tempo perso”.

Per andare nella direzione della ‘Città dei 15 minuti’, secondo l’assessora, è indipensabile che i Municipi possano disporre di un patrimonio pubblico adeguato. “Le nostre urgenze sono molteplici- ha chiarito Laurelli- abbiamo bisogno di spazi comunali affinché l’Asl possa aprire dei servizi di comunità per la salute, e per ricollocare gli uffici sovraffolati e decadenti, che si allagano d’inverno con la pioggia, quando abbiamo un mare di patrimonio inutilizzato. E sopratutto per rispondere alle richieste di spazi da parte delle associazioni, che svolgono un ruolo importantissimo per la cittadinanza”.

Le ha fatto eco la presidente della commissione Patrimonio del V Municipio, Elena Antinozzi, che ha richiesto con forza la semplificazione delle procedure di assegnazione. “Nel nostro territorio ci sono molte fragilità di cui si occupano egregiamente le associazioni, che la delibera 140 sta colpendo indiscriminatamente. Poi ci sono i tanti spazi liberi: chiediamo procedure semplificate per gli affidamenti, che vengano fatti senza bandi in virtù del valore sociale e culturale delle attività che ospitano. Perché ora siamo nel paradosso di avere le associazioni pronte, ma non il personale per fare i bandi”.

Antinozzi ha poi rivendicato, in nome del decentramento amministrativo, un ruolo decisionale dei Municipi. “Sul nostro territorio ci sono molti spazi che appartengono al dipartimento, come il Parco Della Mistica, che conta tantissime realtà, di cui molte oggi risultano abusive nonostante lavorino lì da anni. Ci siamo rivolti al dipartimento, che non ci ha dato ascolto. Chiediamo che il nuovo regolamento dia pieni poteri ai municipi per assegnare queste realtà”. È stato poi il turno dei consiglieri comunali. Tiziana Biolghini della commissione Politiche Sociali si è soffermata sullo “straordinario” lavoro di audizione delle associazioni.

“È emerso un panorama complesso- ha spiegato- con situazioni pendenti da più di 30 anni, fra contratti decaduti, occupazioni che avevano richiesto assegnazioni, e palesi sciatterie del Comune, che non ha riconosciuto il valore dei servizi offerti dagli enti”. Biolghini ha definito l’appuntamento di oggi un passo decisivo per arrivare a una delibera condivisa da tutti.

“Come avete suggerito, stiamo ragionando sulle procedure semplificate, con strumenti più orizzontali di coprogettazione: l’amministrazione pubblica e gli enti si assumeranno insieme la responsabilità di ciò che serve in un determinato territorio. E stiamo pensando a un monitoraggio costante dell’impatto sociale delle attività, affidandolo a soggetti esterni all’amministrazione”. Non è mancata la stoccata finale dall’opposizione.

“Mi auguro che questa audizione sia veramente conclusiva- ha detto la consigliera Fdi Francesca Barbato- sono mesi che ne facciamo e abbiamo ascoltato situazioni gravissime, che richiedono una risposta immediata. Tutta la città, ormai, ha preso atto che la delibera 140 ha fallito, ma non siete ancora riusciti a definire la nuova, né a innescare un cambio di passo, ad esempio con una norma transitoria, che intanto avrebbe potuto sospendere le ingiunzioni di pagamento. Dopo mesi, continuate a ripetere ‘stiamo lavorando’. Lancio un appello accorato per chiudere questo percorso al più presto, il tempo è scaduto”. (Agenzia Dire)

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