Autorità di garanzia: chi controlla i controllori?

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    Autorità di garanzia: chi controlla i controllori? –

    Le Autorità di Garanzia in Italia sono le sconosciute perfette, analogamente alle tristemente più note tempeste perfette.

    Quante siano, cosa facciano, quali siano le loro funzioni e, soprattutto, a che cosa servono, sono dati per lo più ignoti alla quasi totalità degli italiani. Cerchiamo allora di orizzontarci al riguardo e di fornire su di esse un piccolo raggio di luce che tenti di illuminarle dalla loro studiata opacità.

    Le cosiddette Authorities, le Autorità amministrative indipendenti, istituite nel nostro paese in ossequio ad una specifica legge varata dal Parlamento Europeo, sono enti di diritto pubblico dotati di personalità giuridica e sono in tutto dodici.

    Ma quelle di maggiore rilevanza, per la particolarità dei compiti svolti, sono soprattutto cinque: ART-Autorità di regolazione dei Trasporti;  AGCM-Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; AGCOM -Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni;  ARERA-Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente; CONSOB-Commissione Nazionale per le società e la Borsa.

    La loro funzione essenziale è principalmente quella di garantire, vigilare, regolare, certificare, ispezionare e sanzionare gli operatori nei settori di loro competenza. Tutto ciò a tutela degli interessi pubblici e di quello dei cittadini italiani.

    Le Autorità sono entità giuridiche indipendenti dallo Stato, cioè dotate di spiccata autonomia, per cui  emettono delibere (disposizioni normative e regolamentari) per regolare il funzionamento degli operatori controllati.

    Legittimo e del tutto naturale su di esse porsi taluni quesiti. Chi controlla questa Autorità? Chi nomina i Dirigenti di questi particolari Enti dotati di totale autonomia? Quanto dura il loro incarico?

    I Presidenti ed i Commissari, in carica presso tali Autorità, sono nominati  dal Consiglio dei Ministri, dalla Camera, dal Senato, ed infine dalla maggioranza dei 2/3 dei componenti delle Commissioni Parlamentari competenti per materia.

    Ovviamente il potere politico in carica gestisce interamente tutte le nomine che durano 7 anni.

    Vediamo ora come sono finanziate tali particolari Autorità? Non essendo più le Autorità sotto il controllo dello Stato, in virtù della loro autonomia, le stesse sono finanziate dai soggetti che operano nei settori di competenza con un contributo “obbligatorio” annuale (secondo quanto espressamente previsto da una apposita normativa Europea).

    Il contributo, infatti, è direttamente prelevato dalle bollette, fatture o da altro analogo sistema di pagamento effettuato dai cittadini Italiani. Mediamente, le entrate economiche per il loro finanziamento superano i cento milioni di euro l’anno, in particolare ciò avviene soprattutto per le grandi Autorità di Garanzia e Controllo.

    A tale riguardo e rifacendoci al settore dell’Energia, tanto per esemplificare, ci pare difficile per i consumatori italiani l’aver scordato le recenti, roventi polemiche sulle pasticciate ed incomprensibili fatture di energia elettrica? Per una spesa di circa 30 euro di energia elettrica il totale della fattura, era ed è tutt’oggi, ancora di 80 euro, dove il 20% della spesa è effettivamente di energia elettrica, mentre il restante 80% è dovuto per le seguenti, assurde voci:

    spesa trasporto e gestione contatore (dalla liberalizzazione del mercato di energia elettrica ora ci sono società che fatturano ciò che consumi, con la spesa indicata di trasporto e contatore si pagano le società che effettivamente distribuiscono l’energia elettrica e le società che controllano i contatori);
    oneri di sistema, voce con la quale si vanno a coprire tantissimi costi inusitati, quali smantellamento centrali nucleari, incentivi fonti rinnovabili, finanziamento ricerca e sviluppo, finanziamento bonus elettrico, finanziamento per le industrie ad alto consumo di energia, compensazioni imprese elettriche minori, promozione efficienza energetica, compensazioni territoriali agli enti locali con impianti nucleari, tariffe speciali FS, ed altre amenità non specificate (!);
    iva, imposta sul valore aggiunto;
    accisa imposta erariale di consumo.
    Grazie a tali ridicole amenità riportate in bolletta, siamo divenuti la Nazione con la spesa più alta in Europa per l’energia elettrica.

    Da nostri calcoli effettuati, considerando che ogni cittadino italiano ha, mediamente a testa, circa una quindicina di utenze, se il dato si moltiplica per il totale della popolazione italiana rilevata dall’Istat, si ottiene l’abnorme ammontare che gli italiani contribuiscono al finanziamento dell’autonomia patrimoniali delle Autorità con globalmente oltre 800 milioni di bollette.

    In definitiva, quindi, sono gli italiani tutti, nella loro globalità, a pagare ed a finanziare tali Autorità con una imponente valanga di danaro.

    Legittimo concludere ponendosi un impellente quesito: chi controlla i controllori e soprattutto l’utilizzo corretto, da parte di tutte le Autorità in attività in Italia, dei tanti soldi sottratti forzosamente ai nostri connazionali?

    L. T. 

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