Avvocati Pubblici (Unaep): giudici ordinari chiusi nella torre

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    Avvocati Pubblici (Unaep), giudici ordinari chiusi nella torre, solo la giustizia amministrativa non si è mai fermata

    “Se si ragiona sui numeri e non sui pregiudizi si vede che grazie alla giustizia amministrativa l’Italia non solo non è bloccata, ma può addirittura correre: solo l’1,5% delle procedure di gara per affidamenti di commesse pubbliche bandite dagli Enti italiani è impugnata e di quell’1,5%, solo una su 300 è bloccata, come ha spiegato il presidente del Consiglio di Stato Patroni Griffi. Si tratta di un successo importante che conferma che la giustizia italiana e la P.A. in genere funzionano, e funzionano bene”. Lo scrive l’avvocato Antonella Trentini (nella foto), presidente dell’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (Unaep), in un’editoriale pubblicato su Il Dubbio.

    “Nelle due fasi di lockdown, la giustizia amministrativa non si è mai fermata, mantenendo il ritmo di un giorno per l’esito dei ricorsi cautelari, e meno di un mese per la sentenza di merito. Questo risultato si è ottenuto perché i giudici amministrativi, differentemente dai giudici ordinari hanno fatto la scelta di uscire dalla “torre d’avorio” in cui la magistratura è stata a lungo ritirata in una sovrana solitudine, e ha deciso di parlare con gli altri protagonisti del processo, gli avvocati, da pari a pari, concordando le modalità per rendere efficiente ed efficace il processo nell’interesse dei cittadini”.

    “Quanto al tema dei costi e dell’accessibilità della giustizia ad alcuni delatori andrebbe precisato che, a differenza del giudizio penale, il giudizio amministrativo non viene avviato d’ufficio da un magistrato o da un tribunale, ma l’azione è su impulso della parte. Il problema, piuttosto, attiene alla qualità e quantità delle leggi, sempre più scadenti e sempre più numerose” conclude la Trentini.

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