Banca Italia: I semestre 2020, nel Lazio calo occupazione 1.4%

Roma – Nel primo semestre del 2020 nel Lazio l’occupazione e’ calata dell’1,4%, pari a circa 33.500 unita’, a fronte di una media italiana del -1,7%. La diminuzione e’ circoscritta all’occupazione femminile (-3,2%), a causa della forte crisi che ha colpito il settore dei servizi. È quanto emerge dal Rapporto congiunturale sull’economia del Lazio della Banca d’Italia, presentato oggi.

Colpita anche la componente giovanile tra i 15 e i 34 anni, che ha subito un calo occupazionale del 2,5%, pari a circa 12.300 unita’, a fronte del 4,2% registrato in Italia. Si e’ ridotta principalmente l’occupazione dipendente (-1,5%), soprattutto per il calo delle assunzioni a tempo determinato. Gli occupati, spiega il rapporto, diminuiscono nei servizi (-2,6%) e nelle costruzioni (-2,1%).

Nel commercio, alberghi e ristoranti, che coprono circa il 20% dell’occupazione complessiva, la riduzione e’ stata del 5,2%. A crescere “fortemente” e’ stato invece lo smart working, applicato da tre imprese su quattro, mentre nel 2019 era una impresa su quattro. Si tratta di un “interessante esperimento secondo i tecnici della Banca d’Italia, che “in prospettiva potrebbe portare anche a guadagni di efficienza”.

Secondo l’indagine il calo dell’occupazione e’ stato tuttavia rallentato dagli ammortizzatori sociali (Cig e Fondi di solidarieta’), con le ore autorizzate di cassa integrazione che sono state oltre nove volte quelle del 2019. La Cig ha interessato soprattutto i settori del commercio e altri servizi, dei trasporti e comunicazioni e della meccanica.

“Ingente” anche il ricorso ai Fondi solidarieta’, con quasi il 40% del totale delle ore (pari a 115 milioni). Altro dato rilevante e’ quello sui disoccupati che sono diminuiti di 86.500 unita’, con il tasso di disoccupazione diminuito al 7,9% (dal 10,8 del primo semestre 2019).

“Tuttavia, questa diminuzione va letta per il calo delle persone che ricercano attivamente un’occupazione e che durante la crisi hanno smesso di farlo”, ha spiegato Raffaello Bronzini, responsabile Analisi e ricerche economiche della Banca d’Italia.