Bordoni: con Dpcm disastro economico per ristoranti

Roma – “Nuovo DPCM, Il Governo lascia aperti Ristoranti e Bar di giorno solo per non assumersi responsabilita’ di consegnarli al fallimento”. Cosi’ il consigliere capitolino Davide Bordoni della Lega riferendosi “alla desertificazione commerciale del Centro e di molte vie della Capitale che, tra alberghi chiusi e vetrine abbassate, stanno assumendo un aspetto spettrale”.

“Un disastro economico di proporzioni immani. Con lo Stop alle 18- commenta Bordoni- non parliamo solo di una ‘riduzione di fatturato’ perche’ il Governo nel decretare questo nuovo mini-lockdown non ha minimamente tenuto conto di una serie di fattori accessori: se di sera ristoranti e bar devono tirare giu’ le serrande, il giorno devono vedersela con lo smart working che viaggia al 75% tra dipendenti della P.A. e privati, Citta’ d’Arte senza turisti e ZTL attive in Centro ad orari impossibili che ostacolano il ricorso al mezzo privato in un contesto di mezzi pericolosamente affollati.”

“Non ci sono le condizioni per lavorare, per fatturare e pagare poi le tasse allo Stato. Non si puo’ chiedere agli esercenti di sanificare i locali a loro spese, di fare investimenti, di esporsi con le banche e poi chiuderli nuovamente. Ne’ il Governo, ne’ Raggi ne’ Zingaretti sanno come gestire questa debacle.”

“Il virus circola di giorno come di notte, i 5 miliardi destinati al ristoro delle categorie si dovevano spendere per la tenuta del sistema sanitario. Adesso abbiamo terapie al collasso, ristoranti chiusi e 5 miliardi in meno, questo e’ il capolavoro del Governo”, conclude Bordoni.