Borghetto Flaminio, Assemblea Capitolina approva cessione aree a Sapienza

Roma – L’Assemblea capitolina ha approvato con 31 voti favorevoli, 5 astenuti e nessun contrario la proposta di delibera della Giunta contenente l’autorizzazione all’alienazione di parte delle aree inserite nel complesso denominato Borghetto Flaminio – Università di Roma La Sapienza, già in consegna all’Università, insieme a indirizzi al sindaco in merito all’intervento di recupero e valorizzazione dell’intera area.

L’area di Borghetto Flaminio si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato all’interno della Città storica. L’intervento consiste nella riqualificazione e valorizzazione di parte delle aree attraverso l’acquisizione delle stesse da parte dell’Università e la realizzazione di nuove unità edilizie da destinare alla Facoltà di Architettura con funzioni sia didattiche che culturali.

IL PROGETTO DE LA SAPIENZA – Nello specifico sono previsti due insiemi edilizi costituiti da un unico piano, coperti entrambi da un tetto-giardino e collegati tra loro. Il primo, in sostituzione dell’ex deposito carburante, prevede la mensa universitaria. Il secondo, in sostituzione dell’ex Siar, comprende spazi per la didattica, spazi per lo studio libero, per la biblioteca e spazi per esposizioni temporanee. Il progetto prevede anche la realizzazione di un piccolo campus con funzioni didattiche e culturali, aperte ai cittadini.

E’ prevista poi l’integrazione delle aule con spazi per lo studio libero, mensa e bar e spazi aperti e allestire spazi per workshop, mostre e manifestazioni culturali e di intrattenimento con un edificio ad energia zero (NZEB) con altissimi standard di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale.

I nuovi spazi in progetto e quelli in fase di realizzazione presso il sito di via Fortuny (ex deposito ATAC) permetteranno l’abbandono di alcuni spazi non idonei alla didattica di laboratorio, attualmente in esercizio nella sede di via Gianturco, che gradualmente sarà trasformata in sede per attività amministrative, di ricerca e di comunicazione di piccolo gruppo e seminariali (corsi master, perfezionamento, specializzazione e di dottorato).

VELOCCIA: “SI CONCLUDE PROCESSO VENTENNALE” – Questa proposta, ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia illustrando la delibera in Aula, “viene dalla passata consiliatura e ha a che fare con l’autorizzazione all’alienazione delle aree inserite nel complesso denominato Borghetto Flaminio.”

“La delibera è inserita in un contesto molto antico che parte da un protocollo d’intesa tra Comune di Roma e Università La Sapienza nel 2002 per il decongestionamento della facoltà di Architettura, individuando con la concessione a titolo oneroso delle aree del Borghetto la soluzione per la realizzazione della nuova facoltà. Le aree dell’amministrazione sono state quindi assegnate ad Architettura per realizzare nuovi spazi all’interno di un progetto di valorizzazione”.

Come ha ricordato l’assessore “c’è stato un percorso molto lungo e annoso perché è un’opera di interesse statale, il procedente è il Mit e inoltre si tratta di una variante, poiché parliamo di un’opera di riqualificazione non conforme al Piano regolatore, che prevede solo interventi in maniera indiretta senza cambiamento di destinazione d’uso e senza aumenti di sul”.

Nel dettaglio, ha continuato Veloccia, “si tratta di due principali insiemi edilizi su un unico piano, ambedue coperti con giardino: il primo ha una sul di 1.609,66 mq suddivisi in varie vocazioni, come area didattica, area studio e area ingresso, il secondo ha una sul di 2.488 mq. Il progetto prevede poi 1.492 mq di parcheggi pubblici, parcheggi pertinenziali per 146 mq, verde pubblico per 610 mq, e inoltre autorizza il ricorso alla monetizzazione delle aree a verde pubblico per un importo complessivo di 127mila euro”.

Questo, ha concluso, “è un procedimento molto importante che finalmente giunge al termine e permetterà una riqualificazione importante del Borghetto Flaminio attesa oltre 20 anni. Rimane tuttavia un tema oggettivo, ovvero che non tutto il Borghetto sarà oggetto di riqualificazione e ristrutturazione: questo dovrà essere posto all’ordine del giorno della Giunta e del Consiglio affinché si possa completare il recupero dell’intero Borghetto, obiettivo per cui potranno aiutare anche le risorse derivanti dall’alienazione, dagli oneri e dalla monetizzazione previsti da questa delibera”.

LE OPPOSIZIONI: “PREZZO NON CONGRUO, DECISIONE GRIDA VENDETTA” – Critiche le opposizioni di centrodestra. Per la consigliera della Lega, Simonetta Matone, “l’esame del mercato immobiliare nella zona grida vendetta con l’offerta dell’Università perché con quella somma si riesce ad acquisire un appartamento senza balcone, visto che il costo è tra i 7 e i 9mila euro al metro quadrato. Il prezzo è assolutamente non congruo”.

Per Andrea De Priamo, consigliere di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Trasparenza, “questo caso può rappresentare un paradigma della lentezza e della difficoltà di avere trasformazioni urbane nella città, anche se di primario interesse pubblico come in questo caso, e delle misure e urgenti necessarie che vanno adottate. Ci sono, però, tanti punti interrogativi che forse rispondono al perché di tanta lentezza. Essendo questa area di assoluto pregio, non credo che l’amministrazione possa andare in automatico sulle valutazioni fatte nei primi anni 2000 che fanno a pugni col mercato immobiliare del quadrante”.

Inoltre, ha sottolineato De Priamo, “questa delibera derubrica un’area boschiva e deroga sui minori parcheggi previsti nel progetto dell’Università. Perché dobbiamo vendere il Borghetto, invece di fare una convenzione affittandolo all’Università? L’interesse pubblico che sta alla base della proposta è l’unica cosa certa, ma non sappiamo con quali privati potrebbe voler interagire l’Università una volta acquisito il bene e per quali altri tipi di operazioni”.

LA REPLICA DELL’ASSESSORE: “SBAGLIATO PARAGONE CON APPARTAMENTI PRIVATI” – “Credo che il fatto che siano passati vent’anni dalla presentazione della delibera ponga di fronte a tutti noi delle responsabilità, ovvero se non sia un obiettivo comune porsi un problema come questo e risolverlo. Abbiamo, proprio per questo, ottenuto più voti favorevoli in commissione Urbanistica rispetto a quelli a disposizione della maggioranza”, ha detto Veloccia intervenendo in replica.

“E’ ovvio che dobbiamo fare le cose fatte bene e che si debba rispondere a tutti i dubbi, ma sul tema della congruità si sbaglia se si paragona un appartamento privato nella stessa zona con il Borghetto e il suo stato attuale. Io mi fermo alla stima delle autorità deputate, confermata dall’Agenzia del Demanio. Se l’Assemblea procede con sue valutazioni, non credo che si faccia una scelta giusta”, ha concluso l’assessore. (Agenzia Dire)