Brambilla: “Tassa di soggiorno a Roma nessun contraccolpo”

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    «La tassa di soggiorno è una condizione essenziale che l’Anci ha posto per dare il suo assenso al decreto legislativo sul federalismo municipale, quindi è una condizione che noi ci siamo trovati. È qualcosa di facoltativo, i capoluoghi di Provincia, le Unioni dei Comuni piuttosto che i Comuni a vocazione turistica decideranno se applicarla o meno. Quello che il Governo ha voluto tutelare è il fatto che la tassa venga impiegata per fini turistici e quindi nel testo è chiaramente precisato che tutti i proventi della tassa, laddove il sindaco deciderà di istituirla, saranno interamente girati in investimenti di tipo turistico, in diretto sostegno alle strutture ricettive, nonchè alla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale perchè possa essere fruito a fini turistici». Lo ha detto stamani il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, all’inaugurazione della Bit alla Fiera di Rho-Pero. «Inoltre – ha aggiunto il ministro – ho voluto personalmente che la predisposizione del regolamento attuativo, che può regolare la tassa di soggiorno, venga concordato sia a livello nazionale che a livello locale con le associazioni di categoria e gli operatori del settore affinchè, essendo loro i detentori del miglior know how sul fronte turistico, possano essere capaci di contrattare con i sindaci che saranno interessati a mettere la tassa, trasformandola in una opportunità. Posso dire – ha concluso il ministro – che nel primo mese in cui la tassa è entrata in vigore a Roma, non ci sono stati comunque contraccolpi sul sistema turistico, anzi ci sono stete risorse in più e un overbooking in alcuni momenti».

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