Cacciatore: espulso da M5S? Nessuna lezione da chi a riunioni non c’è mai

Roma – “Il regolamento d’Aula prevede dichiarazioni di voto e in dissenso. In un gruppo che si coordina non succede spesso che ci siano dichiarazioni in dissenso. Le colleghe che chiedono la mia espulsione vengono in riunione una volta ogni 4 o 5 mesi, anche quando coordiniamo una linea non vi si attengono, diverse volte e’ successo che su mozioni, odg in Consiglio straordinario sui Rifiuti, durante l’ultimo Defr (quando un emendamento della Giunta e un sub Pernarella volevano mettere il futuro compound di Colleferro al servizio di Roma) sono dovuto io intervenire in dissenso e nel voto il gruppo si e’ spaccato”. Lo ha detto all’agenzia Dire il consigliere del M5S alla Regione Lazio, Marco Cacciatore.

“Tengo a precisare che questa regolarizzazione, oltre che riguardare solo chi ha livelli di reddito tali da impedire un’alternativa e sgomberare chi e’ al di sopra di quei livelli di reddito, era stata condivisa in piu’ occasioni con referenti del M5S. Ultimamente si e’ fatto anche un incontro con tutti i livelli interessati- prosegue Cacciatore- Sono venuti diversi referenti locali da diversi Comuni, ma da Roma solo un consigliere municipale. I nostri referenti locali hanno condiviso la manovra e il suo spirito, molti consiglieri municipali e anche qualche capitolino condivide, per quanto mi riguarda il voto favorevole e’ il compimento di un percorso portato a termine. Il collegato, e’ chiaro, ha punti critici e che mi perplimono, ma il provvedimento portante e’ la regolarizzazione che ho votato per sostanziare un percorso di mesi”.

“L’espulsione dal M5S e’ prevista in caso di violazione con il voto di una linea condivisa: la linea su questo provvedimento e’ quella che ho portati avanti, visto che le colleghe non hanno neanche partecipato a quel momento di condivisione, ne’ a una commissione o a un sopralluogo- spiega il consigliere regionale del M5S- Non accetto lezioni di coerenza da chi difende Roma che dopo aver pianificato 8.000 sfratti si e’ fermata, evidentemente rendendosi conto che spesso lo sfratto arreca piu’ danno e non risolve il problema (sostituire una persona in graduatoria con una sfrattata senza alternative sposta solo sui Comuni e le loro casse la criticita’), ma si schiera contraria alla regolarizzazione.”

“Evidentemente e come al solito teme di prendere posizione, lasciando pendenti le situazioni e piu’ esposte le persone anche alle organizzazioni criminali. Perche’ se un inquilino occupante e senza alternativa viene regolarizzato ha la possibilita’ di uscire da circuiti malavitosi cui magari si puo’ essere riferito per disperazione e non per forza perche’ e’ criminale (tra l’altro nel provvedimento e’ previsto il no alla regolarizzazione per chi risulti aver fatto piu’ di tre accessi nelle case Erp)”.

Invece, continua Cacciatore, “restando nell’incertezza le cose, e d’altronde sono anni che le graduatorie non scorrono e gli sfratti (per fortuna, perche’ spesso sono fatti a occhi chiusi) non si compiono, chi oggi occupa e non e’ un delinquente continua a restare esposto ai circuiti malavitosi. Senza piu’ parlare di altro su Roma e chi in Regione la difende, come Corrado, De Vito e Pernarella: dal consumo di suolo con lo stadio della Roma, gli insediamenti monstre come Tre Fontane, Fontana Candida o Santa Palomba (che hanno fatto perdere non consensi ma attivisti al Movimento) ai rifiuti dove si diceva da programma ‘mai piu’ discariche a Malagrotta’ e proprio li’ si e’ scelto un sito per la discarica (io che propongo un ambito a se stante per Roma ho sempre precisato che i siti piu’ pericolosi, come Malagrotta, Salario e Rocca Cencia, vanno esclusi dalla scelta); oppure sul 75% di raccolta differenziata da raggiungere entro il 2021 a fronte dell’attuale 46% scarso; o ancora il no, netto, agli inceneritori che ha sempre contraddistinto il M5S, a fronte del futuro Piano industriale Ama, che senza smentita pare veda figurare un inceneritore su Roma (dopo il quasi crack di Ama)”.