Calenda potrebbe correre a primarie, ‘alte diplomazie’ al lavoro

Roma – Alte diplomazie al lavoro per ricucire la distanza tra il Pd e Carlo Calenda. Lo scopo – proprio mentre si apre il tavolo di coalizione – e’ vedere la partecipazione anche dell’ex ministro dello Sviluppo economico alle primarie per la scelta del candidato a sindaco di Roma del centrosinistra.

Uno strumento da sempre avversato dallo stesso Calenda, ma su cui ora potrebbe esserci un’apertura se queste consentissero un confronto leale sulle proposte per Roma, a partire dalle periferie, indicate al vertice delle priorita’ dal leader di Azione, e senza un numero eccessivo di candidati. Si va, dunque, verso un ammorbidimento delle posizioni.

Nonostante una parte del Pd sia ancora schierata su una posizione di diffidenza mei confronti dell’ex ministro, molti Dem si stanno convincendo che il leader di Azione potrebbe essere una carta importante da giocare nella partita del voto del 2021. Calenda, dal canto suo, potrebbe addirittura accettare di partecipare alle primarie del centrosinistra, a cui aveva sempre detto di no.

Non potra’ certo pretendere che tutti gli altri candidati alla consultazione si tirino indietro, ma potrebbe scendere in campo se sentira’ il sostegno della coalizione.

A quanto apprende l’agenzia Dire, il “no” alle primarie fin qui opposto ad ogni tentativo di dialogo non sarebbe dovuto ad una contrarieta’ di base a questo strumento democratico ma ad uno scenario di frammentazione in cui piu’ candidati, anche considerati validi, potrebbero correre nello stesso campo. Calenda, in altre parole, si aspetta un sostegno vista la sua candidatura di alto profilo. L’ex ministro, dietro le quinte, sta dunque aprendo al Pd.

E lo dimostrano anche alcuni passaggi del post pubblicato questa mattina su Facebook, che devono essere letti in ‘politichese’: “Non ho ragione di temere le primarie”. E dietro a questa apertura ci sono anche i risultati dei famosi sondaggi fatti realizzare nei giorni scorsi.

I dati sono chiari: correndo da solo, senza l’appoggio del resto del centrosinistra, arrivare al ballottaggio potrebbe essere una scommessa azzardata. Con la coalizione, al contrario, la strada verso il secondo turno sarebbe spianata. Rubando anche diversi voti nel campo del centrodestra. Ora la palla passa agli alleati.