Capriccioli: madri e bimbi seguiti in strutture diverse da carcere

Roma – “La terribile notizia della donna che questa mattina, a Rebibbia, ha ucciso il figlio neonato e ridotto in fin di vita l’altro figlio di neppure due anni conferma la nostra convinzione che le madri detenute e i loro bambini dovrebbero essere seguiti all’interno di strutture adeguate, come tra l’altro la legge prevede”. Cosi’ in una nota il radicale Alessandro Capriccioli, capogruppo di +Europa al Consiglio Regionale del Lazio.

“In Italia ci sono cinque istituti a custodia attenuata (Icam) e a Roma la Casa di Leda, inaugurata nel 2017, e’ l’unica casa-famiglia protetta per detenute con figli in tutto il paese. Si tratta di una soluzione introdotta da una legge nazionale del 2011, che prevede un servizio di sostegno per le madri e interventi educativi specifici per i bambini, con l’obiettivo di seguire al meglio casi delicati come evidentemente era quello di Rebibbia”.

“Tutto cio’, naturalmente, senza nulla togliere all’impegno e all’attenzione che ogni giorno agenti e operatori delle carceri dedicano a tali situazioni. Visti i numeri – 62 i bambini al seguito delle loro madri al 31 agosto di quest’anno – e’ evidentemente necessario potenziare al massimo queste strutture, in modo che nessun bambino sia ancora costretto a crescere in carcere- conclude Capriccioli- e affinche’ le situazioni piu’ a rischio, come quella di Rebibbia, possano essere affrontate nel migliore dei modi”.