Casa Internazionale: primo riconoscimento valore luoghi donne con voto Senato foto

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Roma – “Il voto del Senato che attribuisce 900mila euro alla Casa Internazionale delle Donne rappresenta un primo importante riconoscimento delle nostre ragioni e, con le nostre, anche delle ragioni di tutti i luoghi delle donne e di tutte le donne che li fanno vivere”. Cosi’ in una nota stampa la Casa Internazionale delle Donne di via della Lungara 19 a Roma.

“Il Senato vuole contribuire a saldare un debito accumulato perche’, come abbiamo sempre sostenuto, era praticamente impossibile da pagare- continua il comunicato- Un canone di locazione di 90mila euro l’anno, che si aggiunge a tutte le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria di un grande edificio del Seicento, era ed e’ insostenibile persino per un’azienda. Figurarsi per una associazione no-profit.”

“Il Parlamento italiano lo riconosce e afferma, con il suo voto, che le attivita’, i servizi prestati, il ruolo nelle battaglie di liberta’ delle donne valgono e possono e devono essere assunti da tutta la comunita’. Non ci stupisce che il Movimento 5 Stelle accolga questa iniziativa con fastidio.”

“Al di la’ di qualche vaga parola di tanto in tanto pronunciata dalla Sindaca Raggi, infatti, i 5 Stelle questo riconoscimento non hanno mai voluto farlo, lo hanno contrastato in tutti i modi, hanno rifiutato tutte le proposte di transazione che abbiamo presentato in questi anni e che si basavano proprio sul riconoscimento del valore delle attivita’ della Casa”.

Proseguono le attiviste di via della Lungara 19: “Ora la situazione dunque e’ cambiata. Quel debito che non avrebbe dovuto accumularsi si estingue. E ora attendiamo che la Sindaca Raggi finalmente lo capisca e che ripristini subito la convenzione con la Casa Internazionale delle Donne.”

“Ringraziamo tutte le senatrici e i senatori che hanno presentato gli emendamenti a favore della Casa Internazionale delle Donne e il Ministero dell’economia, che hanno compreso la rilevanza pubblica, per tutte e tutti del fatto che, proprio durante la pandemia, la Casa potesse continuare a vivere e lavorare.”

“Rimane, pero’, ancora un riconoscimento parziale. Parziale perche’ non prevede il ripristino della convenzione revocata dal Comune di Roma; parziale perche’ non affronta e non risolve la situazione di tutti i luoghi delle donne e di tutte le associazioni che stanno vivendo da anni situazioni di difficolta’ e precarieta’ e che sono state colpite drammaticamente dalle conseguenze della pandemia.”

“Ma la strada del riconoscimento del nostro valore- concludono le femministe- e’ stata aperta e noi ci batteremo perche’ si arrivi fino in fondo, affermando la possibilita’ di avere in gestione il patrimonio pubblico in comodato d’uso gratuito, aiutando le associazioni e i luoghi delle donne a superare l’emergenza provocata dal Covid-19 e riconoscendo il valore di bene comune dei luoghi delle donne femministi”.

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