Casetta Rossa, Chef Rubio: no a chiusura, si fa tanta cultura

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Roma – “Non possiamo piu’ fare da mangiare. Tantomeno da bere. Dobbiamo chiudere. Cosi’ dice una PEC ricevuta avente come mittente la direzione tecnica del Municipio VIII”. Si apre cosi’ il lungo post pubblicato sulla pagina Facebook della Casetta Rossa, spazio sociale autogestito che si trova a Garbatella, nel Municipio VIII a Roma, e che in questi anni, dal 2001, ha dato vita a molte iniziative politiche, sociali, culturali.

Casetta Rossa promuove iniziative a titolo gratuito “attraverso l’impegno di attiviste e attivisti o al massimo chiedendo un contributo volontario per coprire le spese” e garantisce un forno a legna popolare fruibile da tutta la comunita’, un gruppo d’acquisto solidale, ad attivita’ per bambini, laboratori di teatro, recitazione o di panificazione, corsi di fotografia o ancora organizzando escursioni, passeggiate a piedi e in bicicletta per Roma e per il Lazio per conoscere i luoghi storici e i quartieri popolari.

Nella nota arrivata dalla Direzione tecnica del Municipio VIII, fanno sapere da Casetta Rossa, “…la Polizia Locale ha accertato che non viene svolta alcuna attivita’ di trattenimento e svago”.

Ricordando le tante iniziative organizzate, dalla presentazione di libri ad iniziative per un parco inclusivo, si sottolinea anche come sia “una cooperativa con piu’ di dieci lavoratrici e lavoratori assunti regolarmente” e come ci sia “l’impegno di centinaia di volontarie e volontari per gli aiuti durante l’emergenza covid”. Presente a gran parte delle iniziative della Casetta Rossa Chef Rubio.

Interpellato dall’Agenzia Dire, non ha nascosto la propria incredulita’: “Gli uffici tecnici del municipio vogliono bloccare l’attivita’ di somministrazione. Ritengono non si facciano attivita’ culturali. Ho diverse perplessita’, possibile che nessuno ne sapeva nulla di questa lettera degli uffici? Strano. Quando c’erano attivita’ culturali, vedevo tante facce dell’ottavo municipio.”

“C’e’ qualcosa che non torna, alla Casetta di attivita’ culturali se ne sono fatte e se ne fanno a migliaia, alla presenza di diversi membri del municipio. Sono perplesso, Casetta Rossa ha uno storico di attivita’ culturali che sono inclusive, che posso dimostrare in prima persona.”

“Spesso c’ero, come agli aperitivi preparati dai rom o i corsi di cucina Romani’ organizzati per far avvicinare il quartire e la citta’ alla cultura Rom; d’altronde sono dentro il tessuto culturale e sociale romano, e se il comune si degnasse di fare politiche inclusive come fatto da Casetta Rossa, vivremmo tutti meglio”.

E ancora: “Sono basito che Raggi non ne sappia nulla: se lo sa sarebbe una vigliacca o altrimenti andrebbe informata. E comunque e’ grave che un sindaco non sappia cosa succede nel proprio municipio, forse non dovrebbe fare il sindaco. Lo spazio dove si trova Casetta Rossa, se non fosse stato per il quartiere, non sarebbe allo stato attuale.”

“I soldi spesi per rendere la Casetta Rossa quello che e’ sono stati tirati fuori dal quartiere e non dalle istituzioni. Nessuno ha potato gli alberi malati o ha vietato agli spacciatori di entrare nel Parco di Cavallo Pazzo se non le famiglie del quartiere.”

“Abbiamo fatto tanti progetti culturali tra cui anche il Pasto Sospeso, emulato poi in tutta Italia o il Censimento Arboreo ( unico su Roma partito dal basso, grazie le donazioni dei cittadini ). Non riesco a capire.”

“Alla Casetta fanno contratti a tempo indeterminato, di questi tempi non li fa nessuno. Ci sono persone migranti messe in regola che versano i contributi e prendono parte attiva alla vita di quartiere offrendo servizi come cuochi o pizzaioli. Strano che il municipio non sappia nulla e neanche il Campidoglio”.

Ai responsabili dello spazio sociale “hanno dato una settimana per somministrare e poi basta. Poche entrate, e non ne avranno piu’. Vogliamo delle risposte. Si fa presto a dire Raggi, magari e’ un sabotaggio all’interno. Non lo so. Spero che sia solo una sorta di prepotenza destinata a svanire. Ci sara’ una risposta? Si’, da mamme, padri e bambini, dai nuclei familiari che frequentano quello splendido spazio”.

Ora si cerchera’ di capire come trovare una soluzione. Anzi, “se qualcuno vuole venire a parlare di soluzioni- conclude la nota di Casetta Rossa- sara’ ben accolto e noi saremo disponibili a incontrarci per trovarle. Se qualcuno vuole venire a chiuderci, ci trovera’ con il sorriso determinati a non permetterlo.”

“Sappiamo l’impegno formidabile del governo di questo Municipio, del Presidente, della Giunta, di alcune e alcuni consiglieri. Ma la tecnica e la burocrazia sembrano pero’ essere piu’ forti. Ora basta pero’. C’e’ tutto un mondo da cambiare e non abbiamo tempo da perdere con chi vuole chiudere questa sperimentazione sociale con una pec”.

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