Cavallari: Casal Selce, troppe criticità su impianto compostaggio

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Roma – “La Regione Lazio vigili sull’iter di realizzazione dell’impianto di compostaggio a Casal Selce che la società Ama S.p.a. intende realizzare, nel Comune di Roma, per produrre compost di qualità a partire da rifiuti urbani provenienti da raccolta differenziata.”


Ho protocollato oggi una mozione alla Pisana, affinché il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore Massimiliano Valeriani sorveglino sul programma di esecuzione in conformità alle vigenti disposizioni di legge, con particolare riguardo a quelle in materia di ambiente e di tutela della salute e, in caso di loro violazione, adottino tutti i necessari provvedimenti”. Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale del Lazio, capogruppo del Misto, Enrico Cavallari.

“Ad oggi il progetto è stato portato avanti senza una Valutazione ambientale strategica (Vas), parte integrante per l’adozione e l’approvazione del Piano regionale dei Rifiuti; sono assenti sia il parere da parte dell’Agenzia regionale protezione ambiente del territorio (Arpa Lazio) che del Distretto idrografico dell’Appennino centrale, quest’ultimo necessario in quanto l’area di Casal Selce è ad alto rischio idrogeologico per ripetuti fenomeni di alluvione”, continua Cavallari.

“Inoltre, viene palesemente ignorata la valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione esposta a processi di raccolta, trasformazione e smaltimento dei rifiuti urbani nel Lazio, condotta dalla stessa Regione e dalla ASL RM E, mentre risulta carente ed irreale la valutazione dei processi di ventilazione dell’area, con conseguente erroneo calcolo della distribuzione di emissioni odorigene e inquinanti verso i centri abitati viciniori (Castel di Guido, Colle Monastero, Pantan Monastero, Casalotti)”.

“A tutto ciò si aggiunge il mancato rispetto delle vigenti disposizioni normative in materia di individuazione e utilizzo delle migliori tecnologie disponibili (BAT), peraltro su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, ricadente nel paesaggio agrario di valore e attualmente destinata a coltivazione” prosegue Cavallari.

“L’unica certezza è che si procederà a “consumare suolo” quando le alternative ci sono, i cittadini le hanno proposte, ma il Campidoglio non ne ha voluto sapere. Per giunta, non ci sarebbero fogne a servizio dell’impianto, ed i reflui verrebbero portati via con le autobotti: altro impatto gravoso, insieme ai camion dell’ama, su una viabilità priva di un progetto di adeguamento. Un piano fallimentare su tutti i versanti” conclude Cavallari.

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