Cgil-Cisl-Uil: appalti sanificazione, lunedì assemblea pubblica

Roma – “Lunedi’ 13 luglio, dalle ore 10 alle ore 13, si terra’ un’assemblea pubblica delle delegate e dei delegati degli appalti di pulizia e sanificazione delle strutture sanitarie del territorio davanti alla sede della Regione Lazio. Dopo l’apertura, la scorsa settimana, dello stato di agitazione di tutti gli addetti degli appalti della sanificazione e ristorazione della sanita’ sul Lazio, abbiamo inviato una richiesta di incontro urgente alla Regione e a tutte le direzioni sanitarie per esprimere le nostre preoccupazioni, riguardanti i tagli orari che potrebbero profilarsi nel corso dell’aggiudicazione delle nuove gare. A tutt’oggi non abbiamo ricevuto risposta alcuna”. E’ quanto si legge in una nota di Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, Uiltucs e UilTrasporti Uil di Roma e Lazio.

“Pretendiamo di fare chiarezza sulle condizioni dei bandi di gara in fase di aggiudicazione riguardanti le pulizie, la ristorazione, il servizio ausiliarato e Oss, di avere adeguate rassicurazioni sul mantenimento dei livelli salariali e occupazionali e sulla qualita’ del servizio che sara’ garantito. Con l’emergenza Coronavirus, si dovrebbe essere compreso che i servizi ospedalieri non possono essere tagliati o gestiti secondo la logica del massimo ribasso: al contrario vanno valorizzati e rilanciati, a beneficio di lavoratori che finora sono stati in prima linea, e di tutta la cittadinanza. Davvero si puo’ ancora temere di subire tagli un ambito essenziale, che ultimamente ha dimostrato in maniera eclatante la propria importanza?”.

“Per denunciare tutto questo- proseguono i sindacati- lunedi’ 13 luglio terremo un’assemblea pubblica sotto la sede della Regione Lazio, alla quale parteciperanno le delegate e i delegati che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici degli appalti di pulizie-sanificazione e ristorazione delle strutture sanitarie del Lazio. Se non avremo risposte, torneremo in piazza il 21 luglio, con tutti lavoratori in sciopero. Non permetteremo che a pagare il prezzo di scelte sbagliate da parte dell’amministrazione siano le lavoratrici, i lavoratori e i cittadini che ogni giorno lavorano e frequentano le strutture sanitarie della nostra regione e che non possano ne’ subire e ne’ essere destinatari di un servizio scadente”.