Cgil-Cisl-Uil: Multiservizi, lavoratori a rischio povertà

Roma – “I 2.500 lavoratori dell’appalto Global di Roma Multiservizi sono sottoposti da settimane ad ammortizzatori sociali a zero ore e si stanno avviando verso la soglia della poverta’. Oltre 500 siti scolastici, che ospitavano 34mila bambini, hanno bisogno di continua manutenzione, devono essere puliti e sanificati anche se non sono frequentati e necessitano di un presidio costante per evitare furti, atti vandalici e devastazioni.”

“Attualmente tutte queste attivita’ non sono eseguite da nessuno e i lavoratori dell’appalto restano a casa. Ci troviamo di fronte a scelte unilaterali per le quali, in un periodo in cui c’e’ bisogno ovunque di pulizie straordinarie, di disinfezioni e di sanificazioni, migliaia di persone non lavorano. E questo nonostante ci sia l’eventualita’ della riapertura di quelle scuole come centri estivi, come annunciato dal governo”. Cosi’ in una nota Cgil e Filcams Cgil Roma e Lazio – Cisl e Fisascat Cisl Roma Capitale Rieti UIL e UILTUCS Roma e Lazio.

“È necessario che Roma Multiservizi e l’amministrazione Capitolina- proseguono le organizzazioni sindacali- si confrontino con le parti sociali per ripristinare le attivita’ lavorative e dare cosi’ un reddito che permetta ai lavoratori di sopravvivere. Perche’ usare gli ammortizzatori sociali se i decreti fanno riferimento a sanificazioni continue? Perche’ non avviare i lavori permessi dal capitolato? Il rischio, altrimenti, e’ quello di spendere di piu’ a causa dell’attuale assenza di manutenzioni e pulizie quando si dovranno riaprire quegli spazi.”

“Oggi si potrebbero fare manutenzioni, pulizie dei sottopassi, parte della pulizia del verde pubblico, ma e’ tutto fermo. Perche’? Si chiedono le organizzazioni sindacali La riduzione di attivita’ di questi giorni sta producendo milioni di euro di risparmi, che fine fanno queste minori spese e i fondi ordinari e straordinari? Se in queste ore Roma Capitale non battera’ un colpo dovremo percorrere tutte le vie sindacali per questa battaglia contro l’immobilismo che spinge verso la poverta’ anche chi un lavoro ce l’ha”, concludono i sindacati.