Ciani: consigliere e volontario, aiuto poveri in stazione

Roma – Il ‘consigliere volontario’. Paolo Ciani, capogruppo di Demos al Consiglio regionale del Lazio, fa volontariato da quando era adolescente e continua a farlo anche adesso, in piena pandemia da coronavirus, potendo toccare con mano quotidianamente la disperazione di chi non ha una casa dove ‘restare’ ne’ cibo da mangiare o una persona con cui parlare per sentirsi meno solo e impaurito.

“Io faccio volontariato da quando ho 14 anni con la comunita’ di Sant’Egidio e ho continuato questo mio impegno sia dopo la mia elezione che in questi giorni- ha raccontato all’agenzia Dire il 50enne esponente di Democrazia Solidale- Vado a preparare il cibo per chi e’ piu’ povero e a distribuirlo, penso alla consegna che faccio con i miei amici alla stazione Termini. In questi giorni abbiamo toccato con mano la realta’ di Antonio, Maria, di alcuni amici che conosciamo durante l’anno e ci hanno testimoniato come manchi il cibo, qualcuno con cui relazionarsi e spesso il bar dove prima si poteva andare al bagno e oggi e’ chiuso”.

La situazione dei poveri in tempo di Coronavirus e’ particolarmente grave: “Penso innanzitutto ai senza fissa dimora- ha spiegato Ciani- In un momento in cui il provvedimento principale si chiama ‘Io resto a casa’ pensiamo alla grande sofferenza di chi una casa non ce l’ha. È qualcosa di molto concreto, le persone che vivono in strada spesso si fanno aiutare da qualche passante o commerciante o amico e invece in questi giorni tutto si e’ fermato e loro sono particolarmente soli, isolati e in difficolta’ anche per mangiare”.

Questa situazione di estrema difficolta’ “e’ di particolare realta’ ed essere volontari quando si e’ eletti rappresenta un aiuto in piu’, perche’ si conosce la vita concreta di tante persone in sofferenza e quando si pensa a misure in loro favore non lo si fa in linea astratta, ma per provare a risolvere questioni concrete di persone che conosci- ha aggiunto- I poveri e il disagio sociale non sono piu’ categorie ne’ numeri ma volti e storie di persone che conosci e questo porta ad avere piu’ passione e determinazione nell’affrontare alcune misure”.

Le conseguenze sociali ed economiche del Coronavirus si sono abbattute anche su altri strati di popolazione gia’ fragili prima della pandemia: “C’e’ il grande tema dei disabili, penso a tanti bambini che erano accolti nelle nostre scuole e ora sono a casa, spesso senza nessun altro aiuto se non quello dei propri genitori. Le carceri con le rivolte, morti, feriti e devastazioni, a dimostrare un luogo di sofferenza per detenuti e guardie carcerarie gia’ col sovraffollamento e adesso, con la paura del contagio del virus, la situazione e’ diventata particolarmente grave. Infine, c’e’ la questione molto seria degli anziani presso le case di riposo e le Rsa- ha concluso Ciani- Abbiamo visto tanti contagiati e morti, a dimostrare che quel modello di reclusione degli anziani e’ sbagliato e va cambiato perche’ vanno accuditi, presi in carico e curati a casa loro”.