Ciocchetti: Zingaretti ascolti medici e faccia mea culpa

Roma – “Sono solidale con i medici di base, di territorio, di famiglia e di prossimita’, vera e unica cerniera fra i nuclei familiari (oggi giustamente chiusi in casa per effetto del blockdown)e la sanita’ ospedaliera. Oggi hanno scritto una lettera al presidente Zingaretti denunciando nel Lazio un abbandono del territorio e dei pazienti. Grazie a Dio a Roma e nella provincia e in tutto il Lazio la pandemia non ha raggiunto i livelli delle regioni del Nord. Ma purtroppo non e’ vero che e’ funzionato tutto bene anzi: chi aveva i sintomi lievi e’ stato lasciato a casa senza nessuna assistenza e cura e senza tampone. Questa e’ la triste storia.”

“Niente tamponi , niente mascherine, niente tute protettive e sovrascarpe per i medici di famiglia, nessuna unita’ mobile di cura sul territorio e niente farmaci da somministrare a casa. Persone, famiglie anziani soli, abbandonati in casa, raggiunti magari e saltuariamente da una telefonata della Asl solo per sapere se c’era la febbre aspettando che il paziente guarisse da solo oppure che di aggravasse per essere portato in ospedale. Solo allora si faceva il tampone e si iniziavano le cure, facendo passare troppo tempo e alcune persone sono decedute, anche per il ritardo di cura.”

“Conosco personalmente vari casi che hanno subito questo trattamento, nonostante le ripetute telefonate e anche segnalazioni alla Asl da parte del MMG. Ancora oggi sento tantissimi annunci, ma la situazione e’ rimasta invariata e i medici di famiglia e i pazienti sono abbandonati. Questo il modello Lazio che il Presidente Zingaretti tanto decanta? Perche’ allora la retorica sui Covid Hospital? La tragedia lombarda ha persino dimostrato che una epidemia non si vince solo in ospedale ma sul territorio con l’assistenza e la cura offerta dai medici di famiglia in modo tempestivo e secondo dei protocolli terapeutici che i medici stessi devono essere messi in grado di poter realizzare e non solo scritti sulla carta, con i tamponi mirati, le tracciature, il controllo e la sorveglianza epidemiologica e la cura domiciliare. Luca Zaia e il suo Veneto lo hanno fatto e lo stanno tuttora facendo. Il Lazio no! Eppure e’ ormai chiaro a tutti che se si da una cura alla comparsa dei sintomi si riesce a curare limitando di molto il ricovero in ospedale”. Cosi’ in un comunicato Luciano Ciocchetti (FDI).