Cisl: “Il 30% dei ragazzi romani tra i 15 e i 24 anni è disoccupato”

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    Il 30% dei ragazzi romani tra i 15 e i 24 anni è disoccupato: è quanto emerge dallo studio della Cisl di Roma, presentato nel corso del convegno ‘Fatti non parole. La Cisl unisce, la Cisl cresce’, tenutosi oggi a Roma. Secondo i dati riportati, il tasso di disoccupazione giovanile nella capitale, a fronte di un dato complessivo del 9,09%, risulta in costante crescita nell’ultimo quadriennio, nonostante la possibilità per i giovani di accedere al mondo del lavoro con contratti di apprendistato. E non si tratta di giovani di bassa scolarità: in questa forbice infatti rientrano i ragazzi diplomati alle superiori, laureati alla triennale o alla specialistica. Lo studio calcola un tasso di disoccupazione ‘intellettualè pari al 7%. Sul fronte cassa integrazione guadagni, la Cisl rileva quasi 29 milioni di ore concesse nel 2011 tra il periodo compreso tra gennaio e agosto, e divise in ordinaria (3.844.508), straordinaria (16.589.781) e in deroga (8.684.668). Ad agosto dello scorso anno, le ore autorizzate erano state poco più di 18 milioni con un incremento del 37,4%. Gli sfratti a Roma sono arrivati a quota 52.699, pari al 96% dell’intero Lazio, con un aumento rispetto al 2007 del 170%. Sui dati relativi al numero delle famiglie romane per numero di componenti, rilevante è il numero dei nuclei monoparentali che si attesta su 595.918 pari 43,99% su un totale di 1.354.674 famiglie. La popolazione immigrata censita nel Comune e nella Provincia di Roma è circa il 10 % della totalità: un cittadino su dieci è immigrato, con una presenza femminile maggiore di quella maschile; la comunità più numerosa è rappresentata dai romeni, che occupano il 66% del totale. «Bisogna lavorare attraverso l’accordo tra le parti politiche e sociali per aggredire quei nodi che non permettono all’Italia di ospitare investimenti – dichiara il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni – Infrastrutture, costi della politica, riforma fiscale sono questioni che non hanno soluzione perchè non c’è idea che accomuna le forze che hanno responsabilità nel nostro paese; e il governo è ormai incapace». «L’unica soluzione è un fronte comune per adattare politiche anche contrapposte in un governo di emergenza nazionale – continua Bonanni – La concordia è la prima riforma: non si è mai visto che in una famiglia si possa prosperare se i componenti litigano continuamente». «Una seria lotta all’evasione fiscale ci consentirebbe di avere nel futuro la prospettiva di dirottare delle risorse nel sociale, risorse che non solo possono sostituire quelle che mancano ma danno anche alle amministrazioni locali la possibilità di programmare lo sviluppo sul territorio. La manovra è iniqua: noi proponiamo di puntare a sviluppo, crescita e lotta a evasione fiscale» ha detto il segretario generale Ust Cisl di Roma, Mario Bertone.

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