Civitavecchia non può smaltire 500 tonnellate al giorno

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Roma – La Citta’ Metropolitana di Roma, attraverso un’ordinanza della sindaca, Virginia Raggi, impone alla Mad, proprietaria della discarica di Civitavecchia, di interrare 1000 tonnellate al giorno di scarti dei rifiuti della Capitale ma quel sito non solo non puo’ smaltirne piu’ di 500 ma per farlo deve penalizzare altri operatori che portano li’ altri scarti del processo di trattamento sempre dei rifiuti di Roma. Valter Lozza, proprietario della Mad, parlando all’agenzia Dire ha spiegato il meccanismo di questa coperta corta e i motivi della sostanziale impossibilita’ per la sua azienda di rispettare il dettato dell’ordinanza.

“Abbiamo dato la nostra disponibilita’ a osservare l’ordinanza nel limite delle possibilita’ e delle capacita’ tecniche dell’impianto. Abbiamo risposto alla Citta’ Metropolitana, e per conoscenza alla Regione e al Comune di Civitavecchia, che oltre alle quantita’ di 300 tonnellate al giorno di scarti che gia’ riceviamo da Roma, le caratteristiche tecniche della discarica non ci permettono di ricevere piu’ di 500 ton al giorno complessivamente, aggiungendo quindi 200 tonnellate in piu’ a quello che gia’ arriva all’impianto. Ci siamo dichiarati di possibili a riceverli anche il sabato e la domenica ma tecnicamente piu’ di quello non possiamo fare, perche’ ci sono problemi su organizzazione, sulla sicurezza sugli spazi a disposizione per il trasporto all’interno dell’impianto”.

In piu’, nelle discarica di Civitavecchia conferiscono una pluralita’ di soggetti che trattano i rifiuti di Roma. Non solo Ama, ma anche E.Giovi (proprietario dei due Tmb di Malagrotta), la ditta abruzzese Aciam e quella di Pomezia Ecosystem. Pertanto “noi rispetteremo l’ordinanza ma se non verra’ corretta nel senso di non consentire in questi 15 giorni lo smaltimento alle altre aziende che portano qui gli scarti dei rifiuti di Roma, gli spazi in piu’ che avra’ Ama saranno tolti agli altri”. Insomma un gatto che si morde la coda e in tutto cio’ resta il problema di dove smaltire, nell’attesa della riapertura della discarica di Colleferro, le 500 tonnellate che l’impianto di Civitavecchia non e’ in grado di ricevere.

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