Cna Roma: più resistenti a crisi imprese aperte a inclusione fasce deboli

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Roma – “Secondo la nostra indagine, realizzata in collaborazione con Swg, le imprese romane maggiormente propense all’inclusione lavorativa delle fasce piu’ deboli della popolazione sono quelle che stanno reagendo meglio alla crisi prodotta dalla pandemia.”

“Il 57% di queste piccole e medie imprese ha utilizzato meno di altre gli ammortizzatori sociali, in particolare la Cassa integrazione, dimostrandosi piu’ solide dal punto di vista economico”.

Cosi’ Michelangelo Melchionno, Presidente Cna di Roma, alla conferenza stampa ‘Diversity Roma. Diversity & Inclusion, valorizzare le differenze per la crescita delle imprese e della comunita”, promossa dalla Cna di Roma per presentare le iniziative in materia di ‘diversity management’ intraprese dalla Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa capitolina.

“Sono state 300- spiega Melchionno- le piccole e medie imprese romane che hanno risposto al nostro questionario. Il 55% delle aziende e’ favorevole al’diversity management’ ed e’ quindi piu’ propenso ad assumere lavoratori che si trovano in una condizione di fragilita’.”

“Il 45%, invece, si dichiara poco avvezzo a praticare queste iniziative. La Capitale e’ all’avanguardia sul tema dell’inclusivita’ lavorativa: 102mila realta’ imprenditoriali sono a oggi guidate da donne, 72mila da stranieri su un totale di circa 500mila aziende iscritte nei registri delle Camere di commercio”.

Secondo Daniele Vaccarino, Presidente Cna Nazionale, “il tessuto sociale deve prevalare rispetto al business. Il progetto della Cna di Roma e’ lodevole in quanto si fonda su partnership instaurate con enti di ricerca, imprese e associazioni, utili per monitorare in maniera costante le politiche di inclusivita’ portate avanti dalle diverse realta’ imprenditoriali. La diversita’ tuttavia non deve essere un elemento di facciata bensi’ un aspetto che va perseguito in maniera strategica dalle aziende a prescindere dai momenti storici”.

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