Cnpp: poliziotto aggredito con tre pugni da detenuto

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Roma – “Situazione allarmante nelle nostre carceri. Un detenuto ha aggredito un poliziotto penitenziario in servizio nella Casa Circondariale di Civitavecchia. Sembrerebbe che il detenuto e’ andato improvvisamente in escandescenza mentre l’Agente effettuava le abituali procedure di controllo e lo ha colpito ripetutamente con dei violentissimi pugni in pieno volto, senza alcuna ragione se non quella di pensare di fare cio’ che vuole con le regole tribali della violenza e della criminalita’.”

“Il tempestivo intervento degli altri colleghi presenti in servizio ha scongiurato piu’ gravi conseguenze per l’Agente ferito, al quale vanno la solidarieta’ e la vicinanza del C.N.P.P. Questa violenza e’ scaturita poche ora dal comunicato del Segretario Generale Giuseppe Di Carlo che proponeva l’utilizzo all’interno delle carceri italiane di armi non letali come con la dotazione del ‘Pepperball’ (TAC-700) e Body Cam, che svolgerebbero realmente un potere deterrente in Istituto, insieme alla ‘madre di tutte le soluzioni’: l’introduzione, nel nostro Ordinamento, dei reati commessi durante la detenzione, contro la Polizia Penitenziaria e tra detenuti stessi, con aggravio di pena e trasferimento immediato.”

“La mancanza di adeguati protocolli di intervento e di dispositivo non lesivi ma con un alto potere di arresto, provoca fatti gravi e violenti come quello di oggi. Ci aspettiamo l’immediata azione disciplinare nei confronti di chi, in carcere, si rende responsabile di questi gravi fatti, un risposta dura dell’Amministrazione, anche per stroncare sul nascere pericolosi effetti emulativi. Queste aggressioni sono intollerabili ed inqualificabili. Noi non siamo il pungiball per il fallimento dell’attuale amministrazione e sima al limite della pazienza”. Cosi’ Mirko Manna, Dirigente Nazionale con delega su Civitavecchia del sindacato Fsa-Cnpp.

Il segretario generale del Fsa-Cnpp, Giuseppe Di Carlo, aggiunge: “E’ il risultato di un Ministero della Giustizia che tutto pensa tranne che agli uomini e donne della Polizia Penitenziaria, mi aspetto che il Capo Dap inizi a fare quello per cui e’ pagato, ovvero il Capo della Polizia Penitenziaria, i detenuti non ce li abbiamo messi noi in carcere, afferma a gran voce Di Carlo, noi siamo li per la loro custodia e per tentare il loro reinserimento nella societa’, ma dateci i giusti mezzi e le giuste motivazioni. Afferma Di Carlo: “Da tempo il Cnpp, cerca di farsi ascoltare, chiedendo l’utilizzo delle Body Cam per far comprendere all’opinione pubblica chi sono i carnefici e chi le vittime, invece la risposta del Ministro e’ stata quella di minare la sicurezza interna delle carceri, annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto e speriamo per ultimo atto la scarcerazione dei noti 41 bis.”

“Il problema e’ che Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria dai tagli della Legge Madia non comprendiamo se aspettino l’ennesima tragedia ma noi non saremo i loro complici, pronti a ricorrere alla Corte Europea di Strasburgo per i diritti della Polizia Penitenziaria, con la speranza di ottenere lo stesso risultato della sentenza Torreggiani. Non ne possiamo piu’!!! Vogliamo andare a lavorare ma vogliamo tornare a casa dalle nostre famiglie”.

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